Cosa hanno a che vedere magnesio, corsa e sonno tra loro? Apparentemente niente, se non fosse che sono tutti e tre tra i metodi migliori per rallentare l’invecchiamento cerebrale e mettere il turbo al nostro cervello. Insieme a giocare a tetris, prendere il sole, mangiare cioccolata.
La lista dei fattori e delle buone abitudini per mantenere attiva la mente è stata pubblicata dal Daily Telegraph, che ha raccolto alcuni risultati accreditati di svariate ricerche sull’argomento.
L’ultima in ordine di arrivo è stata realizzata da un’équipe di ricercatori dell’Università della Pennsylvania e riguarda il rapporto tra invecchiamento cerebrale e sonno. Non però il sonno tradizionale, quello che ci porta a dormire ogni notte, bensì le ore di riposo aggiuntivo, il sonno extra del week-end o di giornate libere dal lavoro ad esempio.
Per tenere in forma il cervello e prevenire i danni causati dall’avanzare degli anni, niente di meglio, dunque, che dormire due ore in più nel fine settimana.
Per dimostrarlo, gli studiosi hanno osservato un campione di 159 trentenni perfettamente sani, che inizialmente dormivano solo 4 ore a notte per 5 giorni e successivamente venivano lasciati dormire fino a dieci ore. Ebbene, dormendo di più, come era ovvio, hanno riportato migliori performances sul lavoro. Come spiega lo stesso autore dello studio, David Dinges:
Le ore di sonno addizionali nel fine settimana hanno un grosso beneficio per il cervello e permettono di ritornare a livelli normali di efficienza.
Oltre a dormire qualche ora in più nel fine settimana, non sarebbe male fare un sonnellino pomeridiano. Un recente studio dell’Università della California ha infatti appurato, a differenza di quanto si era creduto finora, che anche soltanto un’ora di riposo al pomeriggio è sufficiente a potenziare la capacità di immagazzinare nuovi informazioni del cervello, migliorando le abilità cognitive.
[Fonte: Ansa]