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Disattivato con successo l’ormone della fame

Il sogno di chi è a dieta è non avvertire i crampi della fame che rendono ancor più arduo ogni sacrificio alimentare. Un sogno che probabilmente sarà presto realtà.
Gli scienziati avevano già da qualche tempo individuato l’ormone responsabile di attivare lo stimolo dell’appetito, la grelina, e studiavano il modo di spegnerlo, per diminuire la sensazione di vuoto allo stomaco che porta a mangiare. Ora, sembra ci siano riusciti, o almeno la sperimentazione ha avuto successo sui maiali.

I ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine hanno disattivato, grazie ad una procedura minimamente invasiva, l’ormone della fame grelina nei suini, riportando significativi risultati nella riduzione dell’appetito.


Il successo ottenuto dagli studiosi è addirittura paragonabile alla drastica diminuzione della fame resa possibile nei soggetti obesi dalla chirurgia bariatrica.
Lo studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Radiology, illustra le procedure che hanno portato al conseguimento di questo importante risultato.
I ricercatori hanno vaporizzato chimicamente il principale conduttore di sangue alla sezione superiore del fondo dello stomaco.
Circa il 90% della grelina si origina proprio sul fondo dello stomaco che necessita di un buon afflusso di sangue per creare l’ormone. Come spiega il dottor Aravind Arepally, autore dello studio, in un comunicato stampa:

Con l’embolizzazione chimica dell’arteria gastrica, denominata Gace, si ottiene un risultato simile alla chirurgia bariatrica, sopprimendo i livelli di grelina e riducendo di conseguenza l’appetito.
La chirugia bariatrica comporta  la rimozione, la ricostruzione o il by-pass di una parte dello stomaco o dell’intestino per sopprimere l’appetito e aiutare le persone a perdere peso. Tuttavia, ci sono grandi rischi potenziali e complicanze gravi associate alla procedura.
Una tecnica mini-invasiva come il Gace sarebbe un’alternativa valida alla chirurgia bariatrica per migliaia di persone obese.

I risultati sui maiali hanno abbassato del 60% i livelli basali della grelina. Ora si attendono riscontri sugli esseri umani, per confermare quella che sembra essere una svolta decisiva nel trattamento dell’obesità.