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Epatite C: un farmaco sperimentale potrebbe essere la cura definitiva

Dopo anni di ricerca, la scienza è riuscita a trovare una cura ed un vaccino per due tipi di epatiti su tre, la A e la B. Purtroppo però l’epatite C rimane sempre la più ostica. Forse questa sua caratteristica potrebbe essere definitivamente cancellata a breve. Nei laboratori del Southwest Foundation for Medical Research, un gruppo di ricercatori ha trovato un farmaco, che per adesso è solo sperimentale, in grado di debellare il virus dell’epatite C negli scimpanzè. Si tratta dell’ultimo passo prima della sperimentazione umana.

Il farmaco per ora non ha un nome vero, ma solo una sigla, SPC3649, in quanto non è ancora stato nè testato sull’uomo, nè acquisito una forma di commercializzazione, ma i suoi risultati sembrano incoraggianti. Come funziona lo spiega Robert Lanford, principale autore dello studio:

Attualmente lo standard di terapia si basa sull’associazione di interferon alfa pegilato con la ribavirina, ma questo schema è efficace soltanto nel 50% dei pazienti ed è spesso associato con effetti collaterali importanti. Il farmaco SPC3649 inibisce un micro-Rna, chiamato miR-122, espresso dal fegato in seguito all’infezione e importante nella replicazione del virus C. Inibendo, dunque, questo micro-Rna, il farmaco riduce la presenza del virus nel fegato e nel sangue negli scimpanzé.

Detta in parole povere, viene utilizzato lo stesso materiale genetico del virus, ma con la funzione opposta. E’ come se il virus attaccasse sè stesso, inibendone la proliferazione all’interno del corpo attaccato.

Attualmente l’Organizzazione Mondiale della sanità calcola che circa il 3% della popolazione mondiale sia affetto da epatite C, 4 milioni di persone solo in Europa. L’epatite C provoca facilmente epatiti croniche, si trasmette tramite sangue infetto, infiamma il fegato e può portare alla morte. A differenza degli altri due tipi di epatite, fino ad oggi non era conosciuto un vaccino, ma questa ricerca potrebbe aiutare la scienza a svilupparne uno. Le sperimentazioni sugli animali sono andate a buon fine, perché hanno dimostrato di aver bloccato il virus e non hanno prodotto effetti collaterali o il ritorno della malattia per mesi. La sperimentazione sugli esseri umani è imminente.

Fonte: [Corriere della Sera]