Misurare i livelli di glucosio nel sangue, in pratica il valore della glicemia, sarà decisamente più facile con la soluzione che potrebbe presto giungere dagli Stati Uniti dove è stato messo a punto, da un gruppo di ricercatori del Birck Nanotechnology Center, un biosensore in grado di rilevarne la presenza anche in altre tipologie di fluidi corporei alternativi al sangue come la saliva, l’urina e le lacrime.
Il bello di questa soluzione, sostengono gli scienziati che l’hanno messo a punto, consiste non solo nell’inutilità per i malati di diabete di punzecchiarsi ogni giorno per accedere alla quantità di sangue necessaria per la rilevazione da parte degli strumenti attualmente in uso ma anche al bassissimo costo di produzione del biosensore che permetterebbe a chiunque abbia bisogno di controllare il valore della propria glicemia, di farlo acquistando lo stesso ad un prezzo decisamente abbordabile.
Commentano i ricercatori che hanno lavorato al progetto:
Si tratta di un modo intrinsecamente non invasivo per stimare il contenuto di glucosio nel corpo perché è in grado di rilevare il glucosio nella saliva e nelle lacrime E’ una piattaforma che potrebbe contribuire a eliminare o ridurre la frequenza di utilizzo delle punture di spillo per il test del diabete. Stiamo dimostrando la sua funzionalità. La maggior parte dei sensori tipici misurano i livelli di glucosio nel sangue. Molti in letteratura non sono in grado di rilevare il glucosio in lacrime e la saliva. La cosa singolare è che siamo in grado di percepirlo in tutti e quattro i sieri umani diversi: saliva, sangue, lacrime e urina, e non è stato mostrato prima d’ora.
Il biosensore è composto da strati formati da nanofogli molto simili a dei piccoli petali di rosa e realizzati in grafene, presenta una pellicola di carbonio, nanoparticelle di platino e l’enzima glucosio ossidasi. Quest’ultimo converte il glucosio in perossido, mandando un segnale all’elettrodo che fa parte del biosensore per svelare il livello di glicemia presente nel sangue.
Gli scienziati hanno spiegato che questa tecnologia può essere adattata, senza difficoltà ad altri composti chimici, dando modo di utilizzarlo anche per patologie diverse dal diabete.
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