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L’altezza? Tutta questione di Dna


Guardare la gente dall’alto in basso? È solo questione di geni, ma di quelli giusti che regalano i centimetri in più. La notizia viene da Nature Genetics, dove un gruppo di ricercatori coordinati da Timothy Frayling della Peninsula Medical School, Exeter e Mark McCarthy dell’Università di Oxford ha di recente annunciato di aver individuato un’altra ventina di regioni del genoma che, ereditate nella giusta combinazione, potrebbero far guadagnare anche 6 cm di altezza. Ereditare due versioni “alte” del gene llmga2, una dal padre e una dalla madre, farebbe guadagnare per inciso un centimetro verso l’alto.

E così, al contrario dell’obesità causata da un mix di geni ma soprattutto di abitudini sbagliate, per l’altezza si scopre che bistecche e lezioni di pallacanestro non possono fare molto. La lunghezza degli orli è scritta da subito nei geni, almeno per il 90%, sembra suggerire quest’ultima analisi di genome-wide association (Gwas). Questa notizia proviene da uno studio realizzato andando a scandagliare il Dna di 30mila persone, in gran parte attinto dal Wellcome Trust Case Control Consortium (il più grande studio mai intrapreso alla ricerca delle basi genetiche di molte patologie della vita quotidiana), dal Cambridge Genetics of Energy Metabolism (Gem) e dal CoLaus Study svizzero.


La scoperta dei polimorfismi relativi a questi 20 loci dimostra che l’altezza non sarebbe regolata solo dai pochi geni associati alle ossa lunghe. Alcuni dei geni individuati regolano funzioni quali la divisione cellulare e il segnale inter-cellulare, altri fungono da interruttori on-off per geni situati anche a grande distanza in altri cromosomi; infine almeno una metà dei loci individuati come responsabili nella regolazione della statura sono “personaggi in cerca d’autore”, frammenti di Dna ai quali non è stato ancora possibile attribuire una funzione.

E potrebbe non trattarsi solo di Snps “buoni“; almeno uno di loro è implicito nei meccanismi alla base dell’osteoartrite, mentre quelli implicati nei meccanismi di divisione cellulare potrebbero giocare un ruolo in alcune forme tumorali. Ma i geni implicati nell’altezza potrebbero essere più di cento e molti di loro funzionare in maniera del tutto inaspettata. Sembra infatti che gli “spilungoni” siano più predisposti a sviluppare l’osteoporosi e alcuni tipi di tumore (prostata, vescica, polmone). Per par conditio, però, le persone non proprio slanciate appaiono più suscettibili alle malattie cardio-vascolari.