Cipolle geneticamente modificate come terapia per le malattie cardiovascolari e per prevenire l’accumulo di grasso corporeo? Potrà sembrare la trama di una fiction scientifica, ma in realtà è ciò che è emerso da uno studio condotto dal New Zealand Institute for Plant and Food Research.
Gli scienziati sono stati in grado di creare una varietà specifica di cipolla che non fa lacrimare gli occhi e che come benefit aggiuntivo possiede la capacità di limitare sia lo sviluppo di malattie cardiovascolari (ipertensione, infarto, N.d.R.) e di controllare il peso corporeo. Caratteristiche presenti in maniera più evidente rispetto alle cipolle nate naturalmente o all’aglio, antibatterico e medicamento naturale al quale i ricercatori si sono ispirati per dare vita alle proprietà di questa “nuova” cipolla.
I ricercatori, guidati da Susan J. Thomson hanno prima osservato come la cipolla generasse una speciale sostanza chimica, causa delle lacrime che piangiamo ogni volta che la tagliamo e una volta compreso il meccanismo di produzione, hanno agito direttamente sulla composizione di quest’ultimo. A rendere irritante la cipolla è una particolare proteina che in laboratorio è stata eliminata spingendo contestualmente il bulbo ad arricchirsi di una sostanza differente, molto simile allo zolfo che è possibile riscontrare nell’aglio e che è scientificamente provato sia utile per combattere i problemi di cuore. La cipolla geneticamente modificata avrebbe al pari dell’aglio la capacità di ridurre l’aggregazione piastrinica , fattore di rischio per i coaguli di sangue e l’intasamento delle arterie, sebbene in misura decisamente più ampia rispetto a quest’ultimo.
Su modello animale, come spiegato nell’articolo pubblicato sulla rivista di settore Journal of Agricultural and Food Chemistry di ACS, la cipolla sarebbe in grado di controllare l’aumento di peso corporeo. Un ortaggio da tenere sotto stretta osservazione. Se dovesse rivelarsi “consumabile” senza rischi, va da sé che potrebbe rappresentare un’ottima contro queste malattie subdole e diffuse tra la popolazione.
Fonte | Jafc
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