I trattamenti agli estrogeni risultano efficaci per affinare le prestazioni cognitive in alcune donne con particolari patologie, ma i ricercatori dell’università della Florida hanno scoperto che funziona ancora meglio il potenziare direttamente il recettore degli estrogeni nel cervello.
La scoperta suggerisce che possono essere sviluppati dei farmaci per compensare gli squilibri dovuti a livelli di estrogeno basso, prevenendo l’insorgenza di numerose malattie neurologiche ed evitando così tutti gli effetti collaterali degli attuali trattamenti, collegati all’introduzione di dosi di estrogeno nell’organismo.
La ricerca, apparsa sulla rivista scientifica on-line, Molecular Therapy ha trovato il modo in cui migliorare i processi cognitivi e la capacità di memoria nei topi femmina allevati con l’incapacità di produrre una proteina, recettore dell’estrogeno, che sembra essere implicata nei processi di apprendimento e memorizzazione.
Tom Foster, ricercatore dell’UF College of Medicine, che ha partecipato allo studio, spiega:
Siamo stati in grado di ripristinare la funzione di questi animali, non utilizzando il dosaggio di estrogeni, ma consentendo loro di utilizzare gli estrogeni che si trovano naturalmente nell’organismo.
Abbiamo scoperto che è possibile intervenire sui recettori degli estrogeni direttamente nell’ippocampo, nell’area destra, responsabile dei processi di memoria e apprendimento.
Cambiamenti del recettore per gli estrogeni sono stati associati con i deficit di memoria e una maggiore incidenza del morbo di Alzheimer tra le donne.
Inoltre, studi precedenti hanno dimostrato che la sostituzione degli estrogeni potrebbe migliorare la cognizione nelle donne nel postmenopausa e nelle giovani donne con bassi livelli di estrogeno. Gli estrogeni sono efficaci anche contro il morbo di Alzheimer e la demenza.
L’aspetto negativo è che gli estrogeni sono un potente ormone che ha effetti di vasta portata in tutto il corpo. Nelle donne, è stato associato a un lieve aumento del rischio per il cancro al seno, di malattie cardiache nei pazienti con problemi cardiovascolari e ictus.
Come spiega lo stesso Foster:
Gli estrogeni possono agire come un agente di crescita per il cancro, ma mantengono in salute il cervello e contrastano lo stress.
Volevamo migliorare il percorso di segnalazione che rende funzionali gli estrogeni, utilizzando una tecnica di terapia genica che ci consente di potenziarne i naturali recettori.
L’attivazione della proteina recettore-estrogeno alfa, direttamente nell’ippocampo, potenzia le capacità cognitive e di memoria, senza ricorrere a dosi di estrogeno con pesanti effetti collaterali.