Le pandemie? Sempre più frequenti in futuro. Almeno stando a uno studio condotto dall’Università di Padova, avvalendosi della collaborazione di un team di scienziati internazionali, che è stato recentemente pubblicato sulla rivista di settore PNAS.
Pandemie sempre più probabili
Il presentarsi di epidemie in grado di coinvolgere globalmente la popolazione deve essere considerata come un’eventualità non più rara ma possibilissima: non significa essere catastrofici ma rendersi conto che se non si farà attenzione, malattie i cui focolai potrebbero essere tenuti sotto controllo non saranno poi così facili da fermare. Secondo la ricerca dell’ateneo padovano, al momento la probabilità che si verifichi un altra pandemia come quella del covid-19 è pari al 2%, ma allo stesso tempo viene sottolineato come la tendenza sia in aumento e che nei prossimi decenni le probabilità potrebbero triplicare.
E come spiega Marco Marani, a capo dello studio, la colpa è da dare ai cambiamenti climatici che hanno reso possibile il salto dei patogeni dagli animali all’uomo. “La frequenza con la quale nuove malattie epidemiche emergono da serbatoi animali è aumentata negli ultimi decenni“, ha sottolineato, proprio a “causa dei cambiamenti ambientali antropogenici” evidenziando come ciò che è successo con la pandemia di coronavirus renda evidente che non siamo ancora preparati ad affrontare delle epidemie di questa portata.
Influenza Spagnola più grave pandemia della storia
Lo studio dell’Università di Padova ha analizzato ben 400 anni di storia relativamente alle grandi pandemie occorse nel mondo, partendo dal 1600 fino ad arrivare al 2020. L’influenza spagnola ha confermato il suo triste titolo di più grave pandemia della storia: la stima imprecisa dei morti va dai 50 ai 100 milioni di vittime sui 2 miliardi di persone presenti sul pianeta ai tempi. La sua intensità, calcolata dai ricercatori fu di circa il 5,7 per mille/anno: il covid-19, che sta mettendo comunque a ferro e fuoco i Paesi di tutto il mondo ha per il momento una intensità dello 0,3 per mille/anno, e quindi circa 20 volte meno.
Tecnicamente le probabilità che si verifichi nuovamente una pandemia con intensità simile all’influenza spagnola oscillano tra lo 0,3% e l’1,9% l’anno, e che quindi una pandemia con una simile potenza potrebbe occorrere tra 400 anni. Il problema è che un qualsiasi virus potrebbe avere un esplosione importante in qualsiasi momento a prescindere dalla sua virulenza mentre le statistiche raccontano che per avere un altra pandemia tipo quella del covid potrebbero bastare 60 anni. E per quanto si calcoli che potrebbe aver luogo una pandemia che sia in grado di eliminare gli esseri umani dalla faccia della terra entro 12mila anni, non è detto che la stessa non possa occorrere a breve.
Bisogna quindi fare attenzione.