I ricercatori dell’Università di Copenhagen sono stati i primi al mondo a sintetizzare l’intera proteina che è responsabile della malaria, la quale mette in pericolo la vita di milioni di donne in gravidanza e i loro bambini non ancora nati. La proteina nota come VAR2CSA consente ai parassiti della malaria di accumularsi nella placenta e può quindi potenzialmente essere utilizzata come componente principale di un vaccino per attivare gli anticorpi che proteggono le donne in gravidanza contro la malaria stessa.
Il gruppo di ricerca sta ora pianificando di testare l’efficacia del vaccino sugli esseri umani. La speranza è che entro 10 anni tutte le ragazze africane potranno essere vaccinate contro la malaria materna, impedendo in tal modo oltre 200.000 morti ogni anno.
Ogni anno, 25 milioni di donne incinte nell’Africa sub-sahariana corrono il rischio di contrarre la malaria. Le donne che sono stati infettate dal parassita della malaria durante la loro prima gravidanza sono a rischio considerevole di anemia grave e significativa compromissione della crescita fetale. I parassiti della malaria si accumulano nella placenta, con conseguenze sui bambini nati prematuramente e sottopeso. Queste donne sono maggiormente esposte al rischio di morire durante la gravidanza e il parto. La malaria materna è la causa di morte di 100-200.000 neonati e 10.000 donne ogni anno.
Il gruppo di ricerca sulla malaria, ha scoperto la proteina VAR2CSA, che è responsabile del parassita della malaria vincolante nella placenta, nel 2003. L’obiettivo è quello di produrre un vaccino basato sulla VAR2CSA che porta gli anticorpi che bloccano il parassita a legarsi alla placenta. La sfida per noi è stata quella di produrre la proteina in laboratorio, in quanto è molto grande e tecnicamente complessa. Ora che siamo riusciti a fare questo, abbiamo fatto un grande passo verso lo sviluppo di un vaccino umano, come si può già provare negli animali. In collaborazione con gli scienziati presso l’Istituto nazionale della Tanzania per la ricerca medica, abbiamo testato gli anticorpi che sono stati prodotti in laboratorio su un certo numero di parassiti della malaria su donne in gravidanza in Tanzania. Questi anticorpi sembrano essere efficaci nel prevenire l’accumulo del parassita nel tessuto placentare. Il passo successivo è quello di indagare se possiamo ottenere gli stessi anticorpi e quindi di proteggere contro la malattia gli esseri umani. Poi il vaccino sarà una realtà
dice Ali Salanti, professore associato del Centro per la Medicina Parassitologica (CMP) presso il Dipartimento di Salute Internazionale, Immunologia e Microbiologia, dell’Università di Copenhagen. La scoperta è stata pubblicata sul Journal of Molecular Biology.
[Fonte: Sciencedaily]