Un team di scienziati di Vienna ha sviluppato una nuova tecnica per produrre i vaccini per l’influenza A H1N1, la cosiddetta influenza suina, basati su cellule di insetto. La ricerca, pubblicata sul Biotechnology Journal, rivela come vaccini contro l’influenza possano essere prodotti più velocemente rispetto al metodo tradizionale di produzione che si basa sulle uova, rivelando una nuova strategia per la lotta contro le pandemie di influenza.
I recenti focolai di influenza sottolineano l’importanza di una fornitura rapida e sufficiente di vaccini per la pandemia e altro. Tuttavia, i metodi di produzione classica per i vaccini non riescono a soddisfare questa domanda
ha spiegato il co-autore Florian Krammer presso la University of Natural Resources and Applied Life Science in Vienna. I vaccini contro l’influenza tradizionale, che vengono prodotti in uova embrionate di pollo, possono essere prodotte in quantità necessaria per i ceppi di influenza stagionale. Eppure, a causa della limitata offerta di uova, questo metodo potrebbe essere insufficiente in uno scenario di pandemia, come la peste o un’altra malattia a diffusione rapidissima.
Il nuovo metodo trasforma le cellule dell’insetto per creare un virus influenzale di tipo ricombinante (VLPs), che ricorda le particelle del virus, ma senza l’acido nucleico virale, in modo che non sia infettivo. La squadra austriaca ha impiegato solo dieci settimane per la produzione del vaccino anti-influenza suina, rispetto ai diversi mesi che ci hanno messo le case farmaceutiche, e li hanno testati solo sui topi. Questo dimostra che la produzione di un vaccino con questa nuova tecnica è fattibile in questo intervallo di tempo.
Utilizzando le cellule di insetto si ignorano anche gli svantaggi della produzione basata sulle uova, come la capacità di produzione limitata, reazioni allergiche alle proteine delle uova e le tematiche della biosicurezza.
Il nostro lavoro dimostra che le particelle del virus ricombinante simil-influenzale sono molto veloci, sicure ed efficienti alternative ai vaccini contro l’influenza tradizionale e rappresentano un approccio nuovo e significativo per i ceppi influenzali emergenti come l’influenza H1N1 o l’H5N1 [influenza aviaria, ndr]
ha concluso Krammer. Il principio su cui tutto lo studio si fonda è che, essendoci il rischio di mutazione del virus, con le tecniche comuni ci vorrebbero dei mesi per riuscire a trovare un nuovo vaccino e limitare la diffusione della malattia; con questa nuova tecnica, anche in caso di mutazione del virus, la soluzione verrebbe trovata in poche settimane.
[Fonte: Sciencedaily]