Papilloma virus: il vaccino esiste, ma è difficile farlo? Ora non più, almeno per ciò che riguarda la Regione Lazio. La Giunta di Renata Polverini, Presidente ed al contempo Assessore alla Salute, ha sbloccato finalmente i fondi ministeriali destinati alla vaccinazione. Oltre tre milioni di euro fermi dal 2008. Una situazione incredibile quanto incresciosa che non aveva permesso di completare i cicli di vaccinazione delle giovani ragazze a cui erano destinati, fornendo un livello di copertura dal virus non corrispondente ai livelli prestabiliti.
“La campagna vaccinale potrà ora riprendere regolarmente con l’obiettivo di raggiungere la più ampia copertura possibile nella popolazione delle dodicenni, alle quali è offerta gratuitamente, prevedendo l’ultimo richiamo entro il 14° anno di età”
si legge in una nota dell’Assessorato alla Salute, nel corso del quale si evidenzia anche come a breve verrà attivato un nuovo progetto di prevenzione del cancro della cervice uterina basato su tre pilastri: la stessa vaccinazione contro l’ Hpv, il rilancio di screening gratuiti con il Pap-test per tutta la popolazione femminile dai 25 ai 64 anni, nonché la promozione alla salute sessuale attraverso nuove campagne informative e di prevenzione da svolgere direttamente nelle scuole. Prevenire l’infezione da papilloma virus, prima ancora che il tumore della cervice uterina è possibile. Ricordiamo che attività di questo tipo hanno ridotto in modo notevole, i casi di infezione e di disturbi correlati, ma anche e soprattutto di cancro all’utero, diminuendo in modo esponenziale anche la mortalità. Tali strategie sono state recentemente allargate anche al resto della Comunità Europea con il Progetto Aurora.
Siamo lieti che la presidente Renata Polverini continui a dimostrare attenzione nei confronti della prevenzione. Dopo la campagna informativa e diagnostica sul tumore al seno e al collo dell’utero che ha visto arrivare dei Camper attrezzati ad hoc in prossimità dei centri commerciali, ora l’iniziativa si è spostata nei mercati rionali ed è rivolta alla salute degli ultra cinquantenni: “Mi state a cuore: 50 ed oltre” che in un paio di settimane ha già permesso di visite più di 3.500 persone.
Vorremmo però che nel frattempo non chiudessero tanti reparti come invece accade quotidianamente e che non ci volessero 15 mesi per fare un’ecografia prenotando in una struttura pubblica laziale. Siamo fiduciosi….
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