Pollame OGM contro l’influenza aviaria. Una via di azione decisamente radicale, ma che porterebbe all’abbattimento del rischio di epidemia per H5N1.
A sostenerlo sono i ricercatori dell’Università di Cambridge ed di Edimburgo, diretti dal dott. Laurence Tiley e dalla dott.ssa Helen Sang, attraverso i risultati di uno studio da loro condotto e pubblicato dalla rivista Science.
Gli scienziati hanno ideato in laboratorio un pollo geneticamente modificato il cui DNA ha in sé una molecola che funziona come i trojan, virus capaci di penetrare nel nostro computer ed inserirsi nel sistema al fine di modificarne il funzionamento. Al loro pari, la molecola in questione è in grado di penetrarei nella catena di replicazione del virus e bloccarne la diffusione.
In questo modo, quando il virus H5N1 colpisce il volatile OGM, la molecola messa a punto dagli scienziati entra direttamente in funzione nel genoma vitale dello stesso, manda in soqquadro l’intera sistema di riproduzione del virus e ne blocca la moltiplicazione.
Il pollo modificato geneticamente rimane comunque malato, ma il pollame vicino non si contagia. Questa immunità ritrovata, riguarda anche tutti gli altri tipi di virus A. Secondo i ricercatori delle due università tale tecnica rappresenta la tipologia di vaccinazione migliore, anche per la non necessità del pollo ogm di aggiustamenti per essere efficace.
Parlando sempre di pollame OGM, il 72% degli italiani non lo vuole nel piatto. Secondo una indagine della Coldiretti condotta in risposta allo studio sopracitato, tale percentuale di italiani ritiene che in generale gli alimenti contenenti organismi geneticamente modificati siano poco salutari per l’organismo.
Spiega la Coldiretti:
Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal super salmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico) rimane elevato il livello di scetticismo.
Anche perché al momento solamente mais soia e cotone Ogm sono attualmente in commercio, e senza alcun beneficio riscontrabile dai consumatori.
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Fonte: Newsfood