Il picco dell’influenza è stato superato, i casi scemano in numero, ma possiamo considerarci davvero fuori pericolo? Se c’è un consiglio, il migliore che possiamo darvi ora è questo: non abbassate la guardia.
E non solo perché il tempo pazzo di questo mese può portarci a sollecitazioni ambientali in grado di condurci facilmente a raffreddore, mal di gola e tosse, ma perché il virus dell’influenza è molto subdolo e tra i più contagiosi. L’influenza stagionale ha superato il picco la scorsa settimana se vogliamo essere precisi e la curva dei casi è in fase discendente. Statisticamente le persone già colpite sono circa 2 milioni e mezzo e 22 i casi gravi. La mortalità, nonostante la forte sintomatologia vissuta dai pazienti, è stata minore rispetto ai normali bilanci di questa patologia: sono morte solo due persone ed entrambe con età superiore ai 65 anni e quindi nella fascia di popolazione più a rischio. Tra i casi più gravi attualmente posti sotto controllo ospedaliero vi è quello di una donna al sesto mese di gravidanza.
Tornando alla necessità di non abbassare la guardia davanti a questo virus, bisogna segnalare quella che personalmente riteniamo una triste capacità di questa influenza stagionale per esperienza diretta: non rivolgersi immediatamente al medico può portare purtroppo a soffrire della sintomatologia tipica di questo disturbo più a lungo di quanto sia fisicamente accettabile. Ed in particolare parliamo di problemi come laringite e tracheite e soprattutto del rischio che i polmoni risentano del quadro clinico, soccombendo pian piano a bronchiti e polmoniti che poi richiederebbero la prescrizione di antibiotici. E’ importante quindi rimanere riguardati, tenere sotto controllo la febbre con antipiretici e far si che l’organismo rimanga sempre perfettamente idratato. E ricordate: dato l’andamento dei casi, è possibile che entro la fine della stagione influenzale i casi salgano fino a quei 5 milioni preventivati dagli esperti.
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