Con il Natale ed il freddo dell’inverno potrebbe nascere la voglia di fare viaggi esotici. E’ in queste situazioni che entrano in campo le vaccinazioni: sono utili quando si abbandona il proprio microclima per uno diverso e caratterizzato da possibili agenti patogeni? La risposta è positiva.
Per quanto si possa essere più o meno favorevoli o contrari alle vaccinazioni, non bisogna incorrere nell’errore di trascurare le possibili malattie contraibili una volta raggiunte mete lontane ed esotiche. Sono di svariata tipologia le patologie presenti come endemiche al di fuori della nostra società, nei confronti delle quali il nostro organismo è tutt’altro che equipaggiato. E su questo i ricercatori della Divisone di malattie infettive del Massachusetts General Hospital, sono convinti. Ed in uno studio dedicato pubblicato sulla rivista di settore Journal of Travel Medicine tentano di mostrare come sia consigliato vaccinarsi preventivamente quando si decide di partire verso mete a rischio.
Condotta su un campione di oltre un migliaio di persone, la ricerca ha indicato come il 46% delle persone non si informi sui rischi delle mete di vacanza esotica scelte e non si sottoponga alle adeguate vaccinazioni. Al contrario del restante 54% che per lo meno, prova a documentarsi. Commenta il dott. Edward Ryan, il coordinatore dello studio:
I viaggi internazionali rappresentano la prima via attraverso la quale molte infezioni fanno il giro del mondo. Molti viaggiatori non si rendono conto che partire disinformati e non correttamente preparati non solo mette a repentaglio la loro salute ma può anche creare una minaccia per la salute pubblica nel loro Paese di origine.
L’errore più comune è quello di chiedere lumi al tour operator di riferimento piuttosto che agli esperti. Con il rischio di incappare in malattie come la diarrea del viaggiatore, forse la meno pericolosa e con la mortalità più bassa, fino ad arrivare alla malaria ed alla febbre gialla, per la quale la vaccinazione è obbligatoria.
Fonte | Journal of Travel Medicine
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