Unire le proprie forze per sviluppare più velocemente il vaccino contro l’ebola: una iniziativa solidale per combattere il virus che ha portato alla morte di migliaia di persone nel 2014 e che ancora fa sentire il suo peso in Africa, dove alcuni focolai sono ancora attivi.
Una iniziativa lodevole che vede unirsi diverse aziende farmaceutiche, Università e laboratori con un unico scopo: fermare l’ebola attraverso un vaccino che possa funzionare anche come terapia e non solo come prevenzione. Uno sforzo che verrà regolato nei finanziamenti attraverso il Programma Ebola+ di IMI sostenuto dalla Commissione Europea. Tanti piccoli consorzi ai quali verranno destinati circa 100 milioni di euro, in modo tale da sostenere lo sviluppo e la produzione del vaccino. E per sensibilizzare e informare adeguatamente le persone sui reali rischi di questa malattia.
Riunire le competenze in questa iniziativa solidale, è evidente, sarà uno dei punti di forza del progetto. Abbiamo visto nel corso dell’epidemia di ebola africana quanto sia basilare riuscire a rallentare i contagi. Spiega Johan Van Hoof, Responsabile Mondiale Malattie Infettive e Vaccini di Janssen, uno dei principali collaboratori del progetto:
Le persone continuano ad ammalarsi, quindi, permane il rischio che l’Ebola continui a diffondersi e che, in futuro, ci possa essere un’altra importante epidemia. Apprezziamo moltissimo il sostegno della Commissione Europea e siamo lieti che si unisca a noi e ai nostri importanti partner per accelerare ulteriormente il conseguimento del nostro obiettivo di mettere a disposizione quanto prima il vaccino, se verrà approvato, alle famiglie e agli operatori sanitari che sono in prima linea.
I ricercatori di Oxford, attualmenten impegnati della fase di sperimentazione I e II del vaccino contro l’ebola, hanno spiegato che la popolazione si è fatta avanti in maniera egregia e volontariamente per testare il farmaco: ognuno sta facendo la propria parte per combattere questo pericoloso virus. Entro aprile 2015, dovrebbero essere pronte oltre 400.000 dosi di vaccino disponibili per essere utilizzate nelle sperimentazioni cliniche. Numero che potrebbe salire a 2 milioni per arginare l’emergenza sanitaria se ancora presente con possibilità di ulteriore aumento di dosi nel medio-lungo periodo.
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