I contagi legati al vaiolo delle scimmie stanno salendo anche in Italia. Ragione per la quale il Ministero della Salute ha pubblicato delle linee guida da seguire in merito a potenziale quarantena e isolamento quando necessario.
Si può chiedere quarantena per vaiolo delle scimmie
I casi totali in Italia sono arrivati a 505: e più nello specifico si parla di 501 uomini e quattro donne. Il Ministero della Salute ha emesso una circolare con delle indicazioni per la quarantena e delle linee guida per contenere la diffusione del virus. All’interno del documento è possibile leggere come i medici potranno richiedere l’applicazione di misure di quarantena.
Nel momento in cui un caso di vaiolo delle scimmie viene diagnosticato diventa importante avvisare nell’immediato i contatti stretti e rendere loro noto la possibilità di sviluppo dell’infezione. Coloro che invece hanno avuto una esposizione considerabile a basso rischio possono dare vita a sorveglianza passiva, avvertendo il proprio medico ed entrando in un regime di autocontrollo. I contatti asintomatici, possono quindi continuare a eseguire le loro solite attività senza fare la quarantena. Non c’è bisogno di assentarsi dal lavoro.
In caso di contagio, le autorità sanitarie hanno diritto di disporre la quarantena, escludendo da questa azione i bambini in età prescolare per quel che concerne gli asili nido e le scuole materne.
Cosa devono fare i contatti stretti di un contagiato
Coloro che sono considerati contatti stretti di un caso di vaiolo delle scimmie, anche se privi di sintomi, per almeno ventuno giorni devono evitare di donare sangue, latte materno, sperma, organi e qualsiasi altro tessuto. Devono tenere un diario dei sintomi, controllando la febbre due volte al giorno e la eventuale comparsa di mal di schiena, mal di testa, eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati.
Devono inoltre astenersi da rapporti sessuali e avere cura di lavare spesso le mani e coprirsi bocca e naso quando starnutiscono, con dei fazzoletti di carta da smaltire in modo corretto. Devono ancora evitate contatti con gli animali domestici e con le persone immunodepresse, bambini sotto i dodici anni e donne incinte.
Per quel che concerne l’affrontare questa epidemia, a breve il Ministero pubblicherà una nuova circolare indicando la strategia di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. Un vaccino dedicato esiste: gli Stati in generale devono solo organizzarsi con l’approvvigionamento. Da quel che si sa al momento vi dovrebbe essere una prima dose e una seconda da ripetere a un intervallo di due o tre mesi. È ancora da definire a chi verrà consigliata l’inoculazione in base a specifiche caratteristiche.