La zanzara tigre non è solo un insetto fastidioso e diffuso in tutto il mondo. In alcune zone come l’Asia e l’Africa si sta mostrando essere anche vettore di un virus chiamato chikungunya. La sua infezione non è letale, ma a quanto pare nelle zone citate si sta diffondendo a macchia d’occhio.
I suoi sintomi sono la febbre alta, i dolori articolari e muscolari (che possono raggiungere una forte intensità, N.d.R.) il mal di testa ed in alcuni casi addirittura la paralisi. Al momento questo virus non rappresenta un problema per l’Europa, anche se diversi casi di chikungunya sono stati registrati sia ai Caraibi che a Puerto Rico. E’ proprio il Dipartimento della salute di quest’ultimo che sta segnalando la portata dei contagi, decisamente alti. Parliamo infatti di 182 casi confermati e oltre 500 sospetti. Senza contare che alcune persone sembrano aver contratto la patologia scatenata dalle zanzare tigre infette anche in Florida. Peggiore la situazione nei Caraibi dove non solo i contagi sembrano aver raggiunto le diverse migliaia, ma si possono contare anche alcune decine di morti. Persone dal sistema immunitario compromesso che non hanno retto l’azione del virus.
Il fatto che l’agente patogeno non si trasmetta da uomo a uomo è una magra consolazione, visto che le zanzare tigre grazie ai loro flussi migratori riescono a coprire diverse aeree geografiche mantenendo purtroppo intatta la trasmissione del virus. E l’Italia, deve preoccuparsi del virus? Al momento ancora no, a meno che in qualche maniera le zanzare riescano a sfruttare i viaggi turistici delle persone per giungere nel nostro paese. Al momento le probabilità sono poche e la casistica a nostro favore. Quel che è certo è che si può provare ad arginare le infezioni causate dal virus chikungunya, avvertendo i viaggiatori del pericolo al quale vanno incontro organizzando dei viaggi nei paesi colpiti da questa epidemia.
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