L’Alzheimer è una delle malattie neuro-degenerative che compaiono principalmente in vecchiaia che più mettono in difficoltà la sopravvivenza autonoma dei pazienti e la qualità di vita loro e di chi li assiste. Per uniformare l’approccio terapeutico alla patologia sono nate delle linee guida destinate ai centri diurni di assistenza.
Alzheimer: cosa sono i centri diurni
I centri diurni Alzheimer sono delle strutture che nascono appositamente per formare e gestire il personale specializzato nell’assistenza del malato di Alzheimer e della sua famiglia. In modo tale da consentire un continuo controllo sulle persone affette dalla patologia senza eccessivi oneri per il Sistema Sanitario Nazionale. Assistendo in modo domiciliare i malati in modo completo si può evitare, il più possibile, lo sradicamento dello stesso dal suo contesto famigliare per condurlo in una struttura specializzata e protetta.
Alzheimer: le linee guida per i centri diurni
Le linee guida per i centri diurni Alzheimer sono focalizzate al 100% sul malato, non dimenticando di dare l’opportuna assistenza anche ai famigliari, considerati i caregiver del paziente, ovvero coloro che si occupano dello stesso.
1) Progettazione delle strutture. E’ un luogo dove il malato, in buona parte autosufficiente, può essere accompagnato. Esse devono essere costruite in modo da garantire un ambiente familiare, non povero di stimoli sensoriali e privo di barriere architettoniche.
2) Personale qualificato. Si necessita di medici, infermieri, fisioterapisti e psicologi.
3) Riabilitazione non farmacologica. E’ importante dare spazio a riabilitazione cognitiva ed a tutte quelle pratiche come la musicoterapia che gli studi hanno mostrato essere validi per rallentare il decorso della malattia e la comparsa dei disturbi del comportamento.
4) Attenzione ai bisogni del paziente. Con il progredire della malattia sono a rischio disidratazione, malnutrizione ed incontinenza urinaria. Bisogna fare in modo di essere sempre preparati a gestire tali situazioni.
5) Attenzione ai bisogni dei caregiver. All’interno delle strutture devono poter trovate un ambiente in grado di comprenderli, avere sempre a disposizione qualcuno che possa ascoltarli e dare modo loro di prendersi cura del proprio malato il più a lungo possibile.
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