E’ morta, la giovane donna di Livorno in coma da mesi a causa del morbo della mucca pazza, ovvero della Bse encefalopatia spongiforme bovina (variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob). Il decesso è avvenuto presso un hospice della Asl cittadina dove da tempo era stata ricoverata al peggioramento della malattia.
Un difficile e lungo percorso di diagnosi aveva portato alla consapevolezza della patologia presso l‘Istituto Neurologico Besta di Milano. Ora manca solo l’autopsia per avere la conferma definitiva di ciò che sia l’ISS che le autorità europee competenti sulla vigilanza in materia già nel 2009 avevano identificato come il secondo caso italiano di questa malattia (il primo ed unico si era verificato nel 2002 ndr). Ma gli esperti avvisano ancora una volta che non bisogna allarmarsi.
La donna è sicuramente vittima di un contagio avvenuto negli anni Novanta, quando la patologia si diffuse insieme a timori e vittime accertate: 166 finora in Inghilterra, la più colpita e luogo da cui il morbo della mucca pazza si diffuse. In tutta Europa ad oggi hanno perso la vita a causa di questa, ben 207 persone. Dopo un lungo dibattito, solo nel 1996 fu ufficializzato il “passaggio” della malattia dei bovini all’uomo, in una forma simile alla sindrome di Creutzfeldt-Jakob, già nota alla scienza e alla medicina, come patologia neurologica degenerativa: solo in Italia sembra colpire circa l’anno.
Per lungo tempo la carne bovina fu evitata ed addirittura fu bandita la nostrana e tradizionale “fiorentina”. Iniziarono controlli a tappeto negli allevamenti e fu attivato un circuito internazionale di verifiche sanitarie. Dalla Coldiretti tranquillizzano: ” la carne italiana è sicura anche grazie al rigido sistema di controlli introdotti nel 2001, al momento dell’emergenza e mai allentati. Il caso di Livorno è un’eredità degli anni precedenti”. Lo stesso viene confermato dalle nostre autorità sanitarie. Rimane aperta la questione sull’etichettatura, non obbligatoria per tutti i prodotti, benché lo sia per la cane bovina. Ricordate cosa è accaduto purtroppo questa estate a proposito della mozzarella blu? I controlli ci sono, la la legislazione, anche a livello europeo, non è ancora completa.
Ancora non è chiaro come la donna in questione si sia contagiata, tra l’altro non era mai stata in Inghilterra, luogo altamente a rischio di contagio negli anni passati. Certo è che il cosiddetto morbo della mucca pazza ha confermato ancora una volta la sua lunga incubazione.
Per la convalida della diagnosi sarà necessaria l’autopsia che si svolgerà oggi stesso a Pisa. La donna aveva soli 41 anni e lascia il compagno ed un bimbo piccolo.
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[Fonte: La Repubblica.it]