Anche con la sclerosi multipla si può diventare genitori. E per dimostrarlo, la Società Italiana di Neurologia (SIN) promuove l’iniziativa Anche io, Genitore con Sclerosi Multipla chiedendo una foto a tutti coloro che hanno sperimentato la gioia di diventare mamma o papà nonostante la malattia.
La sclerosi multipla è una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) ma che non esclude la possibilità di diventare genitori. Molte infatti sono le persone affette da questo disturbo che hanno avuto coraggio mettendo al mondo dei figli. Ed è a coloro che sognano una famiglia ma temono di non essere in grado di prendersene cura che è rivolta questa bellissima iniziativa. Anche io, Genitore con Sclerosi Multipla chiama dunque a raccolta tutti coloro che oggi, nonostante la malattia, si godono la condizione di genitore.
Basterà inviare a www.genitoriconsclerosimultipla.it una foto che rappresenta il momento dell’attesa, quello della nascita o altri momenti della vita familiare per dimostrare cheò sclerosi multipa e genitorialità possono anche andare di pari passo nonostante ad oggi sia tanto lo scetticismo al riguardo. Mandando una foto potrete partecipare come co-protagonisti della campagna insieme alle cinque coppie scelte per sensibilizzare chiunque su un argomento che invece crea sempre grandi dubbi. Riuscirò ad essere un bravo genitore nonostante la malattia? La sclerosi multipla mi consentirà di prendermi cura di mio figlio nel modo corretto? E la scelta di mettere al mondo un bambino nonostante la malattia è forse solo il frutto dell’egoismo? Sono queste alcune delle domande che di più frequente si pongono i malati di sclerosi multipla nel momento in cui sentono l’esigenza di mettere su famiglia. Diventare genitori si può anche se si è malati: è la campagna lanciata da SIN vuole specificare proprio questo. Spiega il Dott. Luigi Lavorgna, Neurologo, Dirigente Medico I Clinica Neurologica AOU
Gli studi più recenti hanno chiarito infatti che la SM non è incompatibile con il progetto di genitorialità: non influenza la fertilità, né maschile né femminile, e non rappresenta un ostacolo alla gravidanza. Se pianificata e ponderata, anche dal punto di vista delle scelte terapeutiche, la gravidanza è infatti possibile, senza conseguenze sul decorso della malattia e sulla salute del nascituro
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