Con l’avvento di Internet e delle nuove tecnologie dell’informatica, della telefonia e dell’elettronica, sono sorte anche nuove patologie legate alla dipendenza dalla rete, dai cellulari, dall’aggiornare il blog personale.
Ricorderete tutti la notizia che fece scalpore sulla nocività per la salute di tenere costantemente aggiornato un diario on-line, o ancora i due ragazzini spagnoli costretti a disintossicarsi dall’uso insano ed improprio, diventato ossessivo, del cellulare.
I giovanissimi cellulari-dipendenti furono addirittura internati in una clinica dai genitori, esasperati da quella che era ormai divenuta un’insana mania.
Ebbene, i nuovi strumenti della comunicazione messi a disposizione dal veloce ed inarrestabile avanzamento della tecnologia, non sono a quanto pare solo un mezzo utile per tenersi in contatto a livello globale e accorciare le distanze, dal momento che, se usati scorrettamente ed impropriamente, possono arrecare disturbi psicologici e relazionali anche seri, portando alll’insorgenza di vere e proprie dipendenze.
Quanti tra noi, soprattutto quelli che con il computer lavorano quotidianamente, anzichè sentirsi liberi durante una giornata di paura, lontani da schermo, mouse e tastiera, appena tornati a casa corrono subito ad accendere il pc.
Per non parlare dell’ansia e dello sconforto che a volte ci assale se la batteria del cellulare si scarica, o ci troviamo in posti in cui non c’è campo.
Senza rendercene conto sviluppiamo delle vere e proprie dipendenze da questi oggetti.
Per far fronte a queste nuove patologie, è nata la Rete nuove dipendenze patologiche che, nel corso di un convegno, ieri ha discusso i dati relativi all’incisività del fenomeno sulla popolazione italiana.
A quanto pare in Italia circa un milione di persone dipende dal proprio lavoro, che diventa talmente importante da condizionare il resto della vita, occupando tutta la giornata, lasciando poco spazio a tempo libero, vacanze, vita privata, vita familiare.
Migliaia e migliaia sarebbero invece i dipendenti dalla rete e dal telefono cellulare. Lo shopping compulsivo e il gioco d’azzardo patologico occupano un posto altrettanto rilevante. Si tratta di patologie che non vanno affatto trascurate, come spiega Rosa Mininno, direttore scientifico della Rete nuove dipendenze patologiche:
Stiamo lavorando per costruire un protocollo di intervento ad hoc che contiamo di mettere a punto entro sei mesi.