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Tradimento del marito: che fare? Psicologo risponde

 Scoperto il tradimento del marito. Come superare psicologicamente questa condizione di scombussolamento psico-emotivo? La vita in queste situazioni sembra bloccarsi, subentrano un’insieme di sentimenti che vanno dalla rabbia alla auto- colpevolizzazione, si ha la sensazione di aver vissuto sempre nel falso. E’ purtroppo una situazione che vivono molte donne (ma anche uomini). Una di loro ha scritto chiedendo un consulto psicologico online. La risposta è affidatta alla psicoterapeuta dottoressa Maria Barbarisi. Leggiamo insieme.

Descrizione dettagliata del problema:

“Ho scoperto il tradimento di mio marito e non so cosa fare. Da tanto tempo avevo la sensazione che qualcosa non andava …non si avvicinava mai, neppure per l’intimità. Il primo passo doveva essere mio. Veniva a letto tardi la sera dopo essersi addormentato sul divano. Io insistevo per sapere, ma era sempre più nervoso (lui che è sempre stato la calma fatta persona) e mi rispondeva che c’erano cose sul lavoro che non andavano. Ammetto di aver spulciato tra le sue cose (mi vergognavo di me stessa) e di aver indagato in tutti i modi e al contempo cercato di essere più carina…insomma dovevo scoprire perché non si interessava più a me. Sono 20 anni che stiamo insieme, ho 45 anni e capisco che tutto ciò può essere fisiologico in un rapporto di coppia, ma cavolo, tra il saperlo ed il viverlo c’è una bella differenza. Dopo mesi di ricerche mi sono messa “quasi”l’anima in pace…triste, in preda alla depressione.

Quasi un anno dopo, è arrivata la confessione. Improvvisamente a cena mi ha detto di avere avuto una relazione durata quattro mesi, finita da tempo, ma che non riusciva più a mantenere il segreto perché” mi voleva bene.” L’ho odiato subito, ho pianto, desideravo picchiarlo fino ad ucciderlo, ma non l‘ho fatto,ovviamente, gli ho urlato di tutto.

Ma cosa si pensa? Lui si libera la coscienza ed amen? Ma è volere bene questo? Ed io? E perché ha avuto questa relazione, come è successo, chi cavolo è, …non me lo ha voluto dire, per “non farmi soffrire di più”. Lo odio ancora dopo 10 giorni,lo vorrei lasciare, ma allo stesso tempo vorrei abbracciarlo e dimenticare tutto. Come una bacchetta magica. Ma come si fa? Si può ricostruire un rapporto del genere? Come? Come faccio a capire se è finito tutto oppure no? Dottoressa, per favore, mi aiuti a capire cosa devo fare.

Specializzazione: Psicologia e Psicoterapia

Tipo di Problema: Ho scoperto il tradimento di mio marito e non so cosa fare

Risponde la dottoressa Maria Barbarisi psicologa e psicoterapeuta

“Carissima, quello che stai vivendo e’ un sentimento violento, legato alla delusione di un marito che e’ venuto meno alle aspettative affettive della coppia. Questo tuo sentimento, se non vuoi che ti procuri altra sofferenza oltre a quella che già stai vivendo, necessita di un’approfondimento: tu conosci bene come e’ fatto caratterialmente tuo marito

            1) analizzalo- cosa percepisci? Un uomo bugiardo che si e’ voluto lavare la coscienza? Oppure un uomo che si e’ reso conto di aver sbagliato ma, soprattutto di essere ancora innamorato di te? E se questa consapevolezza di amarti nasce proprio dalla relazione che ha avuto? Se questa relazione non ci fosse stata, si sarebbe mai reso conto di quanto tu fossi importante nella sua vita? O avresti voluto che la vostra storia continuasse a scorrere su un binario di ovvieta’ e di situazioni date per scontate?
           2) decidi di lasciarlo perche’ tradendoti ti ha mancato di rispetto: ti metti tu in discussione? Gli sei sempre stata vicino quando più lui ne aveva bisogno? O anche tu hai dato per  scontata la vostra storia?
Il sentimento che si prova dopo aver scoperto un tradimento aumenta la sofferenza in proporzione a quanto noi siamo legati egoisticamente al nostro “Io”. Ti spiego: sei offesa perchè da lui non te lo aspettavi; “come ha potuto farmi una cosa simile, proprio a me che gli ho dedicato gli anni migliori della mia vita rinunciando spesso alle mie esigenze?” Hai mai pensato quali fossero le sue? Durante le litigate che avete avuto nei vostri 20 anni di matrimonio, quante volte tu o lui avete sentito la necessita’ di avere sempre ragione? Quante volte invece avete deciso di prendere in considerazione il punto di vista dell’altro?
Quando noi ci attacchiamo all’ego, critichiamo a a priori, siamo oppositivi, risentiti se l’altro non legge nella nostra mente e nel nostro cuore, diventiamo egoisti affettivamente, entriamo in conflitto con noi stessi e con l’altro. Sono sicura che mentre mi stai leggendo stai considerando che spesso questi atteggiamenti hanno invaso il vostro menage, creando delle crepe (che comunque con una buona terapia di coppia possono essere superate). Sei capace di perdonare sulla base degli errori commessi da parte di entrambi? Sai mantenere un atteggiamento distaccato dall’ego e capire che chiunque puo’ sbagliare perche’ si sente poco compreso, dato per scontato, per paura di non piacere più al partner e cercare di conseguenza conferme all’esterno? Prima di operare una scelta, cerca di riflettere bene perche’ e’ vero che chi viene lasciato soffre, ma chi lascia, alla sofferenza unisce anche i sensi di colpa per l’aver fatto soffrire l’altro, anche se le ragioni di tale distacco sono giustificate. Per qualsiasi altro approfondimento puoi contattarmi anche telefonicamente.
            [email protected] tel. 3395995666″.
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