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Il batterio antismog dai ghiacciai dello Stelvio

Come ogni inverno, torna anche quest’anno il problema dello smog nelle grandi città. Milano è stata una delle prime ad attuare il blocco del traffico durante il fine settimana, dopo aver superato per svariate volte il limite massimo consentito di smog in una metropoli. A rischio, come sempre, c’è anche una capitale come Roma, che ogni giorno è costretta a sopportare lo spostamento di svariate persone con l’ausilio dell’automobile e quindi l’inevitabile creazione di smog.

E’ di recente scoperta un nuovo batterio, questa volta buono, in grado di diminuire i composti organici inquinanti. I ricercatori dell’Istituto di Microbiologia della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza, hanno scovato nei ghiacciai dello Stelvio ad oltre 3 mila metri di quota, dei microrganismi. Per tre anni i ricercatori hanno analizzati delle piccoli parti di questi ghiacciai in laboratorio, e come hanno spiegato i microbiologi Fabrizio Cappa e Pier Sandro Cocconcelli, docienti della facoltà, i risultati delle analisi sono sorprendenti.

L’acqua ottenuta dalla fusione dei componenti di ghiaccio prelevati a 3.150 metri di quota, contengono una ricca comunità batterica caratterizzata da un elevata biodiversità. Tramite il sequenziamento del DNA, sono stati trovati alcuni batteri già noti alla ricerca, mentre ne è stato identificato uno della specie Pseudomonas, in grado di nutrirsi di composti organici inquinanti, come appunto quelli che compongono lo smog, qui idrocarburi policiclici aromatici, e quindi di distruggerli.

I ricercatori hanno avvisato che ora c’è “bisogno di capire, con le adeguate prove di laboratorio, quali siano le sue potenzialità nel risanamento (bioremediation) di ambienti inquinati”.

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