Attenzione alle tensioni e allo stress eccessivo sul lavoro, il rischio di ictus potrebbe essere in agguato. A lanciare l’allarme è la ricerca condotta dal dottor Lars L. Andersen, del National Research Centre for the Working Enviroment di Copenaghen, pubblicata sul “Journal of Occupational and Environmental Medicine”.
L’ambiente lavorativo, è oramai cosa nota, può influire sulla nostra salute, sia positivamente, che negativamente. Chi, infatti, vive costantemente sotto pressione ed è costretto a farsi carico di responsabilità non gratificanti rischia l’ictus 1,4 volte di più.
Come è emerso dallo studio, circa il 10% delle vittime faceva parte di un gruppo di persone sottoposte a costante stress psicologico sul lavoro. Inoltre, si trattava in maggioranza di persone istruite, di classe sociale elevata e con un ruolo di responsabilità. La restante parte di vittime, era legata ad altri fattori quali il diabete, il fumo o la pressione alta. Chiaramente, un mix di questi fattori e lo stress sul lavoro possono essere fatali.
I ricercatori, hanno preso in esame 5 mila uomini di età compresa tra i 40 e i 59 anni. Tutti i partecipanti sono stati seguiti per 30 anni, dal 1970 al 2001. Durante il periodo di follow-up ai soggetti è stato chiesto se fossero raramente o regolarmente stressati sul posto di lavoro. Sempre in questo lasso di tempo, 779 uomini sono stati vittima di un ictus, mentre 167 sono morti a seguito dell’ictus.
Dai risultati ottenuti, è emersa una differenza significativa in base al ruolo ricoperto dai soggetti. Quelli maggiormente colpiti, infatti, erano proprio quelli che ricoprivano posizioni più in alto nella gerarchia aziendale, mentre non è stato riscontrato alcun collegamento tra lo stress psicologico sul posto di lavoro e le persone che avevano minori responsabilità.
La ricerca, suggerisce che ad essere maggiormente esposti al rischio di ictus sono i lavoratori più giovani e che occupano posizioni più elevate al lavoro o che sono molto impegnati nella carriera.
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