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Sostanze vietate si vendono facilmente in internet

Ad Internet va sicuramente riconosciuto il merito di aver annullato le barriere spaziali, tuttavia, ha reso più facile la vendita di pillole con principi attivi utilizzati per i farmaci “travestiti” da integratori alimentari. Basta collegarsi al sito di Amazon, per farsi un’idea. Gli acquisti online sono destinati a crescere poiché l’accesso alla rete è semplici e il mercato poco controllato.

Visitando il sito di Amazon è facile imbattersi in barattoli di multivitaminici e in prodotti dai nomi insoliti a base di principi attivi be noti ai giovani atleti. La normativa prevede la presenza di informazioni precise sull’integratore, con la descrizione completa delle diciture riportate sull’etichetta. Non sempre, però questo avviene e molto spesso mancano le indicazioni sugli ingredienti, sulla composizione e sulle modalità d’uso.

ha spiegato Simona Pichini ricercatrice del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto superiore di sanità:

Stiamo monitorando insieme ai Nas la situazione. Il problema non riguarda solo gli integratori ma anche psicofarmaci, ormoni, Viagra e anche sostanze classificate come droghe. Le questioni sono complesse perché il dosaggio sovente risulta diverso rispetto a quello dichiarato (sia in eccesso sia in difetto). La situazione degli integratori è forse quella meno grave, visto che il 90% dei prodotti venduti su internet sono multivitaminici e altri prodotti correnti, mentre nella rimanente quota troviamo pre-ormoni e sostanze dopanti.

Il mercato è in espansione perché questi pseudointegratori hanno un prezzo inferiore rispetto ai listini italiani, e soprattutto non bisogna andare dal medico per la ricetta. Per contro c’è il grosso problema dei dosaggi scorretti e quello della purezza di principi attivi oltre all’assenza del controllo medico assolutamente necessario quando si usano certi prodotti.

Solo per fare qualche esempio, su Amazon è possibile comprare senza alcun problema stimolanti del testosterone, integratori con efedrina, una sostanza che dilata i bronchi e considerata dopante, finanche il DHEA, sigla ben nota agli addetti ai lavori perché indica uno steroide endogeno utilizzato illegalmente per ingrassare i bovini negli allevamenti.

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