Avete mai sentito parlare della colina? Molto probabilmente no, e non siete le sole. Si tratta di un nutriente essenziale che ha un effetto in particolare durante la gravidanza e nei primi 4 anni di vita del neonato. Ma nonostante le sue proprietà benefiche non viene mai pubblicizzata. Un esempio dei suoi effetti? L’assunzione di colina adeguata durante la gravidanza può ridurre il rischio, in vostra figlia, di sviluppare il cancro al seno quando crescerà.
A parlarne è stato il dottor Donald McNamara, nutrizionista americano, in un articolo pubblicato su Classic Health. Tra le cose interessanti esposte riguardo la colina, c’è che questa sostanza è stata recentemente identificata come un fattore dietetico che può ridurre l’incidenza anche di altri tipi di cancro.
Secondo studi effettuati negli Stati Uniti ed in Cina sugli esseri umani, pare che l’incidenza del cancro al seno possa essere ridotta addirittura del 24% se le donne seguissero una dieta ricca di colina. Essa svolge un ruolo in molti processi differenti nel corpo umano, come ad esempio:
- Sintesi delle sostanze chimiche, come l’acetilcolina, che vengono utilizzate per trasmettere i segnali nervosi;
- Segnalazione della membrana cellulare;
- Assistenza al trasporto di grassi o lipidi (lipoproteine);
- Riduzione del livello di omocisteina nociva che è collegata alle malattie cardiache;
- Regolazione delle vie metaboliche;
- Disintossicazione e prevenzione delle malattie del fegato;
- Sviluppo del cervello nel grembo materno e nei primi 4 anni di vita, in particolare nello sviluppo della memoria e rallentamento della perdita di memoria in età avanzata;
- Prevenzione dei difetti del tubo neurale;
- Modulazione dell’imprinting neonatale (cioè si spengono i geni fetali che renderebbero il bambino suscettibile a cancerogeni ambientali e si abbassa il rischio di sviluppare il cancro in età avanzata).
Anche se gli esseri umani sono in grado di sintetizzare la colina, noi purtroppo non ne produciamo abbastanza per soddisfare le nostre esigenze e dunque dipendiamo dalle fonti alimentari. Le migliori fonti di colina nella dieta umana sono:
- Tuorlo d’uovo (340 mg/50g);
- Manzo e fegato di pollo (247 mg/90g);
- Farina di soia scremato (201 mg / tazza);
- Salmone (187 mg/90g);
- Uova intere (125 mg / uovo);
- Quinoa (60 mg / ½ tazza);
- Pollo (56 mg/90g);
- Germe di grano (50 mg/30g o 2 cucchiai);
- Latte (38 mg / tazza)
Secondo il dottor McNamara, le uova rappresentano la fonte più accessibile di colina nella dieta umana, e la drastica riduzione per evitare assunzioni di colesterolo per prevenire le malattie cardiache non sembra essere una scelta sempre azzeccata, specialmente quando i nutrienti non vengono sostituiti a dovere. Egli ha spiegato che le autorità del Regno Unito, Nuova Zelanda, Canada e Australia hanno revocato il divieto di assunzione di uova e stanno ora raccomandando di mangiare un uovo al giorno. Questa inversione di tendenza nel modo di pensare, è stata causata da un importante studio che coinvolgeva 117.000 uomini e donne, che ha notato che il rischio di sviluppare malattie cardiache era identico negli individui che hanno mangiato solo un uovo a settimana rispetto ai soggetti che hanno mangiato 7 uova a settimana.
Ma di quanta colina abbiamo bisogno? L’assunzione consigliata di colina è stata stabilita dall’Istituto di Medicina negli Stati Uniti, e parla di (dosi giornaliere):
- 425 mg – donne sopra i 19 anni;
- 550 mg – uomini sopra i 19 anni;
- 450 mg – donne in gravidanza;
- 550 mg – donne in allattamento.
Se non assumete abbastanza sostanze nutrienti, forse è il caso di parlarne con il proprio medico o nutrizionista.
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[Fonte: Health24]