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Celiaci, discriminati nei locali?

Celiaci discriminati nei locali? Vorremmo dire di no. Ma alcune storie, in particolare alcune divenute di pubblica conoscenza, ci fanno pensare che il problema esiste ancora.

Discriminazione contro i celiaci

In particolare è la storia di Valentina Leporati, food blogger sarzanese ad accentuare questa nostra sensazione. La giovane aveva chiamato per prenotare un tavolo e si è sentita dire che non accettavano celiaci.

Ora, per rispondere alle caratteristiche volute dall’ AIC, Associazione italiana celiachia, un ristorante deve adeguare i propri spazio in un certo modo e seguire alcuni standard. Ma sono molte le realtà che inseriscono menù per celiaci senza problemi o si rendono disponibili a preparare, se adeguatamente avvertiti, opzioni in singole speciali occasioni.

Insomma in generale tra locali dedicati ed esercenti di buon senso che è affetto da celiachia non ha grandi difficoltà a trovare un buon posto dove mangiare. La stessa Leporati, scrivendo sulla sua pagina Instagram, ha sottolineato di essere rimasta senza parole. Nonostante lei sia una persona capaci di rispondere a tono in ogni situazione. “Mi sono sentita discriminata, esclusa, diversa e sbagliata” ha spiegato.

Pur essendo abituata alla disinformazione verso ciò che concerne il mondo dei celiaci e del senza glutine Valentina questa volta è rimasta sconvolta. In poche parole, inutile girarci attorno, Valentina è stata lasciata fuori da un locale per via della sua malattia. Una vera e propria discriminazione per qualcosa che ovviamente lei non ha scelto ma dalla quale non si può dissociare.

È come se si venisse discriminati perché si zoppica. La giovane spiega che un atteggiamento del genere nei confronti dei celiaci non ha senso. Soprattutto perché preparare un pasto in sicurezza anche all’interno di una cucina normale dotata delle giuste norme di igiene non è difficile.

Tenere fuori dai locali anche chi ha allergie?

Come sottolinea “Valentina gluten free” seguendo questo ragionamento dovrebbero rimanere fuori dai locali anche le persone che hanno altre esigenze alimentari o allergie. Eppure, se si tratta di intolleranza al lattosio o di allergia alla menta o qualsiasi altro alimento, si cerca di andare incontro al cliente anche solo per guadagnare un posto in più.

Una chiusura di questo genere nei confronti dei celiaci è inaccettabile, soprattutto nel 2023. Quando si tratta di un problema che con semplici accortezze può essere superato. Sono tantissimi i locali che ammettono di non essere pronti dal punto di vista dell’approvvigionamento delle risorse, Ma in quel caso spesso la persona porta la sua scorta di pasta e la cucina è più che felice di provvedere ai suoi bisogni.

Quel che è successo alla giovane food blogger è qualcosa di inspiegabile. Soprattutto per l’atteggiamento che si è avuto di totale chiusura. Qualcosa che deve smettere di esistere.