L’intolleranza al lattosio è un disturbo molto comune, che colpisce quasi il 70% della popolazione del sud Europa. Si manifesta con l’incapacità da parte dell’organismo di digerire il lattosio, uno zucchero contenuto nel latte. L’intolleranza al lattosio si presenta spesso nell’infanzia, in genere durante la crescita tenda a risolversi, oppure in età adulta ed è determinata dalla carenza dell’enzima lattasi (ha il compito di metabolizzare questo zucchero). I sintomi sono gonfiore, tensione addominale, meteorismo, flatulenza e diarrea.
Intolleranza al lattosio: alimenti da evitare (o ridurre in caso di intolleranza lieve)
- Latte
- Burro
- Besciamella
- Panna
- Margarina contente lattosio
- Yogurt
- Formaggi (ricotta fresca vaccina, ricotta di pecora, mozzarella, formaggi da spalmare, ecc.)
- Gelato
- Crema
- Insalata russa
- Maionese
- Piatti pronti
- Mortadella
- Salame
- Prosciutto cotto
- Wurstel
- Biscotti
- Cioccolato e derivati
- Dolci (brioches, biscotti, budini, merendine, caramelle, cialde, crepes, ecc.)
- Bibite contenti latte
- Caffè istantaneo
- Bevande analcoliche in polvere
Attenzione anche al lattosio “mascherato”, molti alimenti confezionati, integratori e persino alcuni fermenti lattici possono contenere tracce di lattosio.
Intolleranza al lattosio: cosa mangiare
Per l’intolleranza al lattosio non esiste una cura vera e propria. L’unica cosa da fare è evitare di mangiare alimenti che contengono lattosio. Ad esempio, si può sostituire il latte con quello di soia, di riso o di mandorle. Il mio consiglio, del tutto personale visto che soffro di questa intolleranza, è orientarsi sul latte di soia arricchito di Calcio. In caso di lieve intolleranza potrebbe andare bene anche il latte a basso contenuto di lattosio. Non è necessario, invece, eliminare i formaggi stagionati come parmigiano, grana, pecorino, ecc. Inoltre, esistono anche degli ottimi yogurt di soia aromatizzati alla frutta, che non hanno proprio nulla da invidiare ai classici vasetti.
Chiaramente, è bene integrare il calcio sia attraverso i supplementi alimentari, o meglio ancora con l’alimentazione consumando cibi come spinaci, verze, cipolla, crescione, cime di rapa, broccoli, fagioli, ceci (cotti), lenticchie, soia, noci, mandorle, pistacchi, uova, acciughe, sardine, sogliole, salmone, gamberi, gamberetti, polipo, cozze e ostriche.
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