Molti dei benefici per la salute provenienti dall’esercizio aerobico sono dovuti al numero di sessioni di esercizio, ma la natura di tali benefici può essere fortemente influenzata dal cibo che mangiamo subito dopo, secondo un studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology.
Le differenze in ciò che si mangia dopo l’esercizio fisico producono effetti diversi sul metabolismo del corpo
ha spiegato l’autore senior dello studio, Jeffrey F. Horowitz dell’Università del Michigan. Questo studio fa seguito a numerosi studi precedenti, i quali dimostrano che molti benefici per la salute derivanti dall’esercizio fisico sono transitori: una sessione di allenamento produce benefici per il corpo che si riducono in genere entro poche ore o pochi giorni.
Molti dei miglioramenti in materia di salute connessi al metabolismo derivano in gran parte dalla più recente sessione di esercizio fisico, piuttosto che da un aumento della “palestra” in sé. Ma l’esercizio non si verifica in un vuoto, ed è molto importante osservare sia gli effetti dell’esercizio che di quello che si mangiando dopo l’esercizio.
In particolare, lo studio ha rilevato una sensibilità all’insulina, in particolare quando i pasti che vengono consumati dopo la sessione di esercizio contengono quantitativi relativamente bassi di carboidrati.
La sensibilità all’insulina significa che è più facile per il corpo assumere lo zucchero dal sangue nei tessuti come i muscoli, dove può essere conservato o utilizzato come “carburante”. La sensibilità all’insulina deteriorata (cioè la “resistenza all’insulina”) è un segno distintivo del diabete di tipo II, oltre ad essere un importante fattore di rischio per altre malattie croniche, come quelle del cuore.
È interessante notare che, quando i ricercatori hanno valutato i pasti con KJ (chilojoule) relativamente bassi dopo l’esercizio, questi non hanno migliorato la sensibilità all’insulina più di quando mangiavano KJ sufficienti a recuperare ciò che si era speso durante l’esercizio. Ciò suggerisce che non si deve morire di fame dopo l’esercizio per trarre alcuni degli importanti benefici sulla salute.
Lo studio ha incluso nove uomini sani sedentari, tutti intorno ai 28-30 anni. Hanno effettuato quattro sessioni separate nel Michigan Clinical Research Unit della University of Michigan Hospital. Essi hanno digiunato durante la notte prima di frequentare ogni sessione, che ha avuto inizio al mattino.
Le quattro visite in ospedale differivano principalmente dai pasti consumati dopo l’esercizio, ed erano così divise:
1. Sedute senza esercizi ma con pasti quotidiani normali (controllo);
2. Esercizi per circa 90 minuti di moderata intensità, seguiti da pasti per recuperare i KJ spesi;
3. Esercizi per circa 90 minuti di moderata intensità, seguiti da pasti con contenuto relativamente basso di carboidrati, ma con abbastanza calorie totali per recuperare quelle consumate;
4. Esercizio per circa 90 minuti di moderata intensità, seguito da pasti con pochi KJ, cioè pasti che fornivano meno energia rispetto a quanto si era speso.
La tendenza è stata un aumento della sensibilità all’insulina. Tuttavia, quando i partecipanti mangiavano meno carboidrati dopo l’esercizio, questa maggiore sensibilità all’insulina aumentava significativamente. Anche se la perdita di peso è importante per migliorare la salute metabolica nelle persone in sovrappeso e obese, questi risultati suggeriscono che le persone possono ancora trarre notevoli benefici dall’esercitarsi senza mangiare poco o perdere peso, ha detto il dottor Horowitz.
Lo studio rafforza inoltre la crescente mole di prove che dimostrano come ogni sessione di esercizio può influenzare la fisiologia del corpo e, inoltre, che le differenze in ciò che si mangia dopo l’esercizio fisico possono produrre diversi cambiamenti fisiologici.
[Fonte: Health24]