Consumare la giusta dose di verdure nella dieta consente di stare bene e favorire uno stato di benessere generale, ma se si prende in considerazione la salute di arterie e cuore, vi sono degli specifici esemplari che non devono assolutamente mancare: scopriamoli insieme.
Crucifere e verdure a foglia verde per stare bene
Si parla di verdure che non farebbe male consumare addirittura nel corso della colazione, uno dei pasti se non il pasto più importante della giornata: e parliamo di broccoli, barbabietole rosse, spinaci e crucifere principalmente. Il consiglio è quello di consumarle come frullato o come estratti, oltre che come pietanza durante i pasti: non importa la modalità, l’importante è che facciano parte della dieta quotidiana seguita. Si può optare anche per il consumo di questi vegetali dopo la bollitura: se non si hanno particolari patologie a carico dei reni si può raccogliere l’acqua di cottura e berne mezza tazza per non perdere i nutrienti rimasti nella stessa.
Attraverso questo piccolo gesto si forniscono nitrati all’organismo e quindi una buona dose di ossido nitrico, perfetto per favorire il benessere delle arterie e quindi contrastare ipertensione e il rischio di malattie cardiovascolari. E’ stata la ricerca condotta all’interno del Danish Diet, Cancer, and Health Study su un campione di 53 mila persone che non presentavano sintomi di malattie cardiovascolari all’inizio dello studio, condotto in collaborazione dalla Edith Cowan University, la Danish Cancer Society e l’Università dell’Australia occidentale.
I risultati del monitoraggio
Nel corso del monitoraggio svoltosi per circa 23 anni è apparso evidente come sia sufficiente una dose moderata di nitrato vegetale, ottenuta attraverso l’alimentazione per poter ottenere benefici per la propria salute: soli 60 mg al giorno, per l’appunto la dose ottenibile attraverso una quantità delle verdure sopra citate inseribili in una tazza. Un aiuto valido contro il rischio di sviluppo di ictus, patologie arteriose o cardiache. Le analisi condotte dai ricercatori hanno portato a valutare come il calo del rischio sia stato del 15% per ciò che concerne lo scompenso cardiaco, del 17% per l’ictus, del 12% per la cardiopatia ischemica e del 26% per ciò che concerne l’incidenza di arteriopatia periferica.
Lo studio, coordinato da Catherine Bondonno dell’Istituto di ricerca sulla nutrizione della Edith Cowan University ha, tra le altre cose, dimostrato di avere effetto sulla pressione arteriosa massima risultata generalmente inferiore di 2,5 millimetri di mercurio. Un effetto da imputare all’ossido nitrico, capace di preservare l’elasticità delle arterie e quindi il normale normale flusso del sangue in tutti i distretti. Ha spiegato Andrea Ghiselli, commentando lo studio con Repubblica:
Possiamo dire che dallo studio emerge il valore del consumo regolare di alimenti di questo tipo: non bisogna dimenticare che da noi la quota di verdure dovrebbe essere superiore rispetto ai circa 80 grammi consigliati, che riflettono il consumo dei Paesi scandinavi. Va ricordato che il consumo del vegetale non triturato è più indicato, perché dà un senso di sazietà.