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Sideremia alta: dieta ed alimenti per abbassarla (FOTO)

La sideremia indica la concentrazione del ferro “di trasporto” nel sangue (il ferro non è libero nella circolazione sanguigna e per essere trasportato si lega alla transferrina). Questo minerale è un elemento molto importante per l’organismo, poiché svolge funzioni fondamentali, quali: la trasmissione degli impulsi nervosi, il trasporto di ossigeno ai tessuti, la produzione di vitamina A e il trasferimento di elettroni nella catena respiratoria. Quando la sideremia è elevata vuol dire che i valori del ferro sono superiori a 150-160 mcg/dl per gli adulti e 119mcg/dl per i bambini. Vediamo insieme quale dieta seguire.

In caso di sideremia alta è opportuno modificare la propria alimentazione in modo da riportare il ferro a valori accettabili. Una dieta efficace per abbassare il valore del ferro è a base di fibre che limitano l’assorbimento di questo minerale (soprattutto le fibre solubili). Occorre, perciò, prediligere un’alimentazione ricca di:

 

  • Ortaggi (carciofi, finocchi, bietole, spinaci, carote, peperoni, melanzane, lattuga, pomodori, sedano, ecc.)
  • Cereali e derivati (pane, pasta, biscotti, cereali da colazione, in maggior parte in quelli derivati da cereali integrali)
  • Frutta fresca e secca (mele, pere, fragole, kiwi, albicocche, banane, noci, ecc.)

Da limitare, invece, è il consumo di carni rosse, pesci, crostacei e legumi, ma senza scadere in una dieta eccessivamente rigida, che addirittura potrebbe peggiorare la situazione del ferro. Spesso, infatti, la sideremia alta può essere correlata ad una situazione di malnutrizione, che si associa a deficit di vitamine e minerali essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo.

Oltre alla dieta, chiaramente è importante anche accertare con il proprio medico curante o con l’ematologo la causa che ha scatenato la sideremia alta, poiché sebbene il ferro sia un minerale essenziale per la nostra salute, quando in eccesso può causare disturbi, in alcuni casi anche gravi, quali:

  • Stanchezza
  • Ansia
  • Disturbi dell’umore
  • Depressione
  • Osteoporosi
  • Dolori articolari
  • Ingrossamento del fegato e della milza
  • Tachicardia
  • Insufficienza cardiaca
  • Aritmia
  • Angina pectoris
  • Colorito scuro
  • Caduta dei capelli

La sideremia alta, inoltre, può provocare problemi anche a livello sessuale. Nella donna, infatti, il ciclo mestruale può diventare irregolare (dismenorrea) o assente (amenorrea) e si può andare incontro a sterilità, mentre l’uomo può avere problemi di impotenza.

Le cause della sideremia alta possono essere diverse, tra cui:

  • Eccessiva introduzione di ferro attraverso la dieta troppo ricca di folati
  • Eccessiva introduzione di ferro attraverso le trasfusioni
  • Anemia aplastica
  • Anemia megaloblastica
  • Anemia emolitica
  • Epatite acuta
  • Cirrosi epatica
  • Ematocromatosi
  • Assunzione di alcuni farmaci (cloramfenicolo, metildopa, ecc.)
  • Assunzione di estrogeni e pillola anticoncezionale

Anche durante la gravidanza i valori della sideremia possono risultare alterati, ovvero leggermente più alti del normale, sebbene sia più frequente il caso opposto. La perdita di ferro, infatti, è fisiologica sia durante la gestazione (700 mg al giorno) che l’allattamento (1mg al giorno) per la crescita del feto e la produzione di latte. Le cause della sideremia alta in gravidanza sono da attribuire da un lato all’assunzione degli integratori di ferro o di acido folico (fa immagazzinare più ferro) e dall’altro all’aumento di fabbisogno di ferro che viene mobilizzato per essere veicolato nel plasma e da qui utilizzato per i fabbisogni tissutali specifici della madre e del feto. Si tratta però di una condizione di cui non preoccuparsi.

Se si sospetta la presenza di un sovraccarico di ferro, è bene eseguire non solo il dosaggio della sideremia, che a livello diagnostico non ha alcun valore se considerato singolarmente, ma anche la percentuale di saturazione della trasferrina e la ferritina sierica. In caso di sideremia alta, per abbassare i valori, oltre alla dieta si può fare ricorso alla salassoterapia o una terapia farmacologica a base di chelanti (farmaci che legano il ferro in eccesso consentendone l’eliminazione).

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