Condurre una dieta ad alto contenuto di grassi non solo porta a sovrappeso a causa delle eccessive calorie assunte, ma può anche avere effetti sgradevoli negli equilibri dei ritmi circadiani (l’orologio biologico dentro tutti noi). Lo dimostra una recente ricerca effettuata dall’Università di Gerusalemme, secondo cui l’orologio biologico è l’espressione dell’attività degli enzimi e degli ormoni coinvolti nel metabolismo.
In questo modo, come in un normale orologio anche una piccola imperfezione può non farlo più funzionare, ogni disturbo a questo orologio perfetto umano può provocare sfasamento degli ormoni, obesità, disordini nel sonno ed anche psicologici, fino addirittura al cancro. La ricerca ha analizzato come l’adiponettina, una sostanza secreta dal tessuto adiposo che serve per metabolizzare il glucosio, segnali il percorso nel fegato in maniera differente tra una dieta normale ed una con un alto contenuto di grassi.
I test, avvenuti sui topi, hanno notato come una dieta con basso contenuto di grassi possa velocizzare il metabolismo, mentre lo rallenta in presenza di molti grassi. La prima conclusione a cui sono arrivati i ricercatori è stata che l’individuo che ha una dieta grassa vede diminuire la produzione dei livelli di adenosina monofosfato-proteina chinasi attivata, la proteina coinvolta nel metabolismo degli acidi grassi, che potrebbe essere ostacolata dai livelli più bassi.
In un articolo che sarà presto pubblicato dalla rivista Endocrinology, i ricercatori suggeriscono che questo alto contenuto di grassi nella dieta potrebbe contribuire alla formazione dell’obesità, non solo attraverso il suo elevato contenuto calorico, ma anche attraverso alcune fasi di perturbazione del ritmo quotidiano e dei geni dell’orologio biologico. I ricercatori sostengono anche che la dieta grassa porta a cambiamenti anche nei segnali della adiponettina che possono così spiegare il perché dei disturbi alimentari, ma anche dei disturbi del sonno, del ciclo sonno/veglia, fino anche ai problemi di pressione sanguigna.
[Fonte: sciencedaily.com]