Sicuramente le dottoresse insorgeranno di fronte a questa ricerca, ma pare che i dietologi maschi abbiano maggiori opportunità di essere ascoltati dai propri pazienti, rispetto alle donne. E non per una questione di bravura.
Uno studio pubblicato nell’ultimo numero del Journal of Preventive Medicine ha esaminato l’associazione di concordanza tra i sessi medico-paziente e la consulenza sul peso nei soggetti obesi. I ricercatori della University of Pennsylvania e della Johns Hopkins University hanno scoperto che i pazienti obesi di sesso maschile che visitano i medici uomini avevano una più alta probabilità di seguire una cura dimagrante rispetto alle donne obese che visitavano un medico di sesso femminile.
Commentando lo studio, Octavia Pickett-Blakely, dell’Ospedale universitario della Pennsylvania, ha osservato che
le norme sociali che collegano l’idoneità fisica alla mascolinità portano i medici di sesso maschile a visualizzare gli uomini obesi come più ricettivi ai consigli sul peso, e ciò contribuisce all’apertura di un dialogo nelle relazioni di genere concordanti. I risultati del presente studio dovrebbero sensibilizzare i medici a capire come gli attributi personali dei medici e dei pazienti possano influenzare la cura dell’obesità. Studi futuri dovrebbero misurare obiettivamente la comunicazione sul peso, in genere concorde e discorde di medico e paziente, ed esplorare il ruolo potenziale di atteggiamenti espliciti e impliciti dei medici per quanto riguarda l’obesità e il genere, nella consulenza sul peso per i pazienti obesi.
Lo studio ha rivelato che i pazienti di sesso maschile avevano una probabilità di circa il 60% in più di ricevere diete o consigli nutrizionali e una probabilità di circa il 76% in più di ottenere una consulenza sugli esercizi fisici da medici di sesso maschile rispetto alle pazienti donne che ricevono assistenza da medici di sesso femminile. L’aspetto curioso è che quando un paziente era donna ed il medico uomo, o viceversa, non vi erano differenze significative nei risultati ottenuti.
Una motivazione ipotizzata dai ricercatori può risultare in parte dalla percezione che le donne hanno sull’insoddisfazione maggiore per il proprio peso, il che renderebbe più difficile aprirsi di fronte ad un medico dello stesso sesso. Difficoltà che gli uomini invece non hanno. Dunque la causa di questa disparità non sta nel medico, ma nei pazienti. La ricerca ha utilizzato i dati del National Ambulatory Medical Care Survey 2005-2007 su 5.667 pazienti obesi per determinare l’associazione tra concordanze medico-paziente e tre tipi di consulenza: dieta/nutrizione (30%), esercizio fisico (23%), e riduzione del peso (20%).
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[Fonte: Sciencedaily]