Nonostante le rinunce a tavola, capita spesso che i chili che si perdono rimangono talmente pochi da farci demoralizzare, e magari riprendere a mangiare più di prima. Ma perché avviene questo? A spiegarlo è uno studio dei ricercatori danesi Martijn Katan e David Ludwig pubblicato sul Journal of American Medical Association. In breve, secondo loro, è tutta questione di meccanismi di autodifesa del corpo.
Se ad esempio decidiamo di rinunciare ad un certo numero di calorie, che possono provenire da un dolce, ogni giorno, senza però cambiare le nostre abitudini di attività fisica, il meccanismo che si instaura nel corpo porta ad una perdita di peso nell’immediato. Purtroppo però, a lungo andare, l’alleggerimento si ferma, in quanto, a causa della diminuzione delle calorie introdotte, avverranno modificazioni ormonali e del sistema nervoso autonomo, che porteranno il corpo ad adattarsi alla nuova situazione, e bloccando quindi la perdita di peso.
Ma avviene anche il contrario. Se cioè siamo stanchi della dieta e riprendiamo a mangiare quel dolce, il corpo riprenderà i chili perduti e, se non esageriamo ma continuiamo a mangiare sempre lo stesso quantitativo di calorie, il corpo finirà con l’adattarsi a quella quantità, bloccando la quantità di grasso prodotta dopo alcuni chili.
La soluzione? Un cambiamento dello stile di vita che comprenda una dieta ipocalorica e molta attività fisica potrebbero bastare a perdere peso in maniera duratura.