I peperoncini possono aumentare il dispendio energetico nelle persone che cercano di perdere peso.
Immaginate la vostra gioia mentre vi godete il vostro cibo preferito messicano, magari un bel burrito con fagioli sormontato da una grossa dose di peperoncino piccante. Capita che in un sol boccone ingeriamo più pezzetti di peperoncino e in quel caso avvertiamo immediatamente una sensazione di calore che sale.
Gli scienziati spiegano questo fenomeno attribuendolo ad una sostanza contenuta nei peperoncini chiamata capsaicina, che non solo aggiunge sapore alla nostra alimentazione, ma stimola il nostro corpo a scaldarsi. Si ipotizza che le piante si siano dotate di capsaicina, nel corso della loro evoluzione, per liberarsi dagli insetti e dagli altri predatori fastidiosi che ne attentavano le foglie. In molte cucine tradizionali di diversi Paesi del mondo i cibi che la contengono sono volutamente consumati per accendere un piatto.
Ma questa non è la sua sola funzione, a quanto pare. Stando ad uno studio dei ricercatori del Center for Human Nutrition dell’UCLA, l’università californiana di Los Angeles, i peperoncini e le altre spezie piccanti non soddisferebbero soltanto le papille gustative, ma accelererebbero altresì il processo di dimagrimento, contribuendo a farci perdere quei centimetri in più che si accumulano intorno alla vita.
Fortunatamente, per chi non ama il piccante, gli studiosi hanno trovato in alcune specie di piante una variante della capsaicina che non brucia, il dihydrocapsiate, DCT.
Guidato da David Heber, professore di medicina e sanità pubblica dell’UCLA il team di ricerca ha monitorato 34 tra uomini e donne che hanno consumato per 28 giorni alcuni sostituti liquidi di un pasto contenenti DCT, altri dei placebo. All’inizio e alla fine dello studio, il peso corporeo e il grasso corporeo sono stati misurati, ed i ricercatori hanno determinato il dispendio energetico (produzione di calore) dopo ogni pasto.
Il 27 aprile Heber e il suo team di ricerca hanno presentato i loro risultati al Congresso di Biologia Sperimentale 2010 di Anaheim, in California. Questa presentazione fa parte del programma scientifico della Società Americana di Nutrizione, che ospita i ricercatori di nutrizione leader nel mondo.
I loro dati hanno fornito prove convincenti del fatto che, almeno per alcune ore dopo il pasto, la spesa energetica è risultata significativamente aumentata nel gruppo che ha consumato la maggior quantità di DCT. Infatti è stata quasi il doppio di quella del gruppo placebo. Ciò suggerisce che il consumo di questa sostanza derivata dal pepe che non brucia può avere lo stesso beneficio potenziale del peperoncino, almeno in parte, aumentando la produzione di calore indotta dal cibo.
Essi sono stati anche in grado di dimostrare che la DCT aumenta significativamente l’ossidazione dei grassi, spingendo l’organismo a utilizzare più grassi come carburante. Questo può aiutare le persone a perdere peso quando consumano una dieta a basso contenuto calorico aumentandone il metabolismo.
I ricercatori sottilineano che sono tuttavia necessari ulteriori e più approfonditi studi per verificare questo legame. Nel frattempo, suggeriscono, non abbiate paura di esagerare con i peperoncini se state a dieta, ovviamente tenendo conto della tolleranza del vostro stomaco al piccante e di eventuali patologie in cui il suo consumo non è consigliabile, come la colite, ad esempio.
[Fonte: Federation of American Societies for Experimental Biology (2010, April 27). Peppers may increase energy expenditure in people trying to lose weight. ScienceDaily. Retrieved April 28, 2010, from http://www.sciencedaily.com /releases/2010/04/100427190934.htm]