Il presentarsi del l’Escherichia Coli nella sua manifestazione più virulenta come accaduto in Germania e la carne contaminata in Francia hanno messo in allarme l’intera Europa sulla necessità di controllare adeguatamente ciò che si intende mangiare e soprattutto sul possibile palesarsi di intossicazioni alimentari. E della differenza che vi è tra la normale infezione e la tossinfezione.
La differenza tra le infezioni e le tossinfezioni è molto più semplice di ciò che si possa credere. Le prime riguardano la presenza di un “microrganismo patogeno” all’interno del cibo, mentre nel secondo caso, oltre al germe è possibile riscontrare le tossine prodotte dallo stesso. La presenza di tossine rende ovviamente più pericolosa l’intossicazione.
Gli esperti in questo campo sono concordi: sebbene le infezioni alimentari conosciute siano almeno 200, esse provengono in gran parte da 5 germi e da un virus. Per ciò che riguarda i batteri abbiamo l’E.coli ampiamente citato in questi ultimi giorni, ma anche la Salmonella, il campylobacter, il Listeria ed il Botulino. Questi ultimi due sono tra i più rari a palesarsi, ma anche i più pericolosi con i quali fare i conti. Il virus pericoloso a livello alimentare è quello dell’Epatite A, in grado di recare danno al fegato.
Le infezioni più diffuse sono quelle da Salmonella. In quasi tutti i casi attraverso la congelazione dei cibi si impedisce la crescita del germe, mentre con una buona cottura si abbatte il rischio di intossicazione. Questo piccolo accorgimento può rappresentare la discriminante in grado di abbattere la comparsa del disturbo ed i sintomi neurologici in alcuni casi (prendiamo ad esempio il botulino, n.d.r.) collegati.
Bisogna ricordare che i sintomi più comuni di una intossicazione alimentare sono diarrea, dolori addominali ed un malessere generale accompagnato da febbre in alcuni casi. E’ importante rivolgersi immediatamente al medico o al pronto soccorso più vicino. La maggior parte delle infezioni alimentari è infatti curabile con antibiotici ed antidiarroici.
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