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Obesità infantile: correlazione con flora batterica alterata

 E’ stata riscontrata, in un recente studio pubblicato su Italian Journal of Pediatrics, una correlazione tra la flora batterica intestinale alterata e l’obesità: più nello specifico si è evidenziata una relazione tra i markers relativi alle infiammazioni intestinali e le anomalie del metabolismo del glucosio riscontrabili in buona parte della popolazione obesa.  Il tutto dipenderebbe dalla capacità della flora batterica di regolare l’immagazzinamento dell’energia  proveniente dal cibo.

Le statistiche parlano chiaro: negli ultimi 20 anni il numero di bambini in sovrappeso è aumentato del 50%. Ed attualmente circa il 20% degli adolescenti americani è obeso, mentre in Europa tale condizione è riscontrabile nel 10% dei bambini prepuberi e nell 15% degli adolescenti presentano obesità. La situazione italiana è caratterizzata da un rapporto sovrappeso/obesità molto alta essendoci una percentuale di sovrappeso a 8-9 anni pari al  23,6%, mentre la quota degli obesi è pari al 12,3% con picchi del 36% al sud.

Secondo alcuni studi  sembrerebbe esserci poi una correlazione tra infiammazione e peso corporeo in quanto la composizione  del microbiota intestinale  ( la tipologia di batteri “buoni” presenti nell’intestino, n.d.r.) sembra avere un ruolo chiave nella resistenza all’insulina  dell’organismo e nello stato infiammatorio che si verificherebbe in concomitanza con l’obesità.

Tornando a parlare specificatamente  dello studio italiano, sono stati sottoposti a screening  34 bambini, di cui 25 maschi, di età compresa tra i 3 e i 10 anni con “obesità grave (BMI> 95%) per verificare la presenza di diabete con test di tolleranza al glucosio orale (OGTT), infiammazione sistemica con proteina C-reattiva (CRP) e infiammazione intestinale con ossido nitrico rettale (NO) e calprotectina fecale”.  Alterazioni sono state riscontrati nel 71% dei pazienti, sia per ciò che riguarda la presenza di diabete che per ciò che riguarda l’intolleranza al glucosio. La somministrazione di bifidobatteri durante l’infanzia aiuterebbe a proteggere i bambini dall’obesità in età adulta.

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