La carenza di vitamina D può causare danni cerebrali. Questo elemento è tra i più importanti per il funzionamento corretto del nostro organismo. I ricercatori dell’Università del Kentucky hanno scoperto gli effetti di tale mancanza sul nostro cervello.
Anche il nostro encefalo quindi, al pari delle ossa che la usano per la loro formazione e mantenimento ha bisogni di questo elemento. Gli scienziati hanno verificato su modello animale quali sono gli effetti di una carenza di vitamina D facendo seguire alle cavie da laboratorio una dieta povera in tal senso per alcuni mesi. Osservando il modello in studio i ricercatori si sono resi conto di come i radicali liberi avessero la possibilità di danneggiare facilmente e senza rimedio il cervello causando dei danni cerebrali anche abbastanza gravi andando a colpire molte proteine in azione nell’area. Gli effetti sono stati misurati sia attraverso le strumentazioni scientifiche a disposizione, sia attraverso la mera osservazione ed i risultati dei test cognitivi che hanno mostrato come i topi cavia avessero subito un calo di memoria e delle capacità di apprendimento. Commenta il dottor Allan Butterfield, coordinatore della ricerca pubblicata sulla rivista di settore Free Radical Biology and Medicine:
Dato che la carenza di vitamina D è particolarmente diffusa tra gli anziani, abbiamo studiato come durante la fase d’invecchiamento tra la mezza età e la vecchiaia bassi livelli di vitamina D abbiano influenzato lo stato ossidativo del cervello. Livelli sierici adeguati di vitamina D sono necessari per prevenire i danni al cervello da parte dei radicali liberi e le successive conseguenze deleterie.
Se uniamo questi risultati a quelli di precedenti studi che indicavano come possibilità l’associazione tra bassi livelli di vitamina D e malattia di Alzheimer e lo sviluppo di alcuni tumori e malattie cardiache, comprendiamo facilmente quanto la vitamina D possa essere importante per il nostro organismo. Che ne dite di seguire quindi una dieta che la contempli adeguatamente e di esporci un po’ di più al sole per sintetizzarla meglio?
Fonte | FRBM
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