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Andro-penis, alle Molinette di Torino ora si può allungare il pene

Dimensioni dell’organo sessuale maschile: un argomento sui cui molto maschietti sono particolarmente sensibili, vittime forse anche del mal fondato luogo comune che il piacere sessuale delle donne derivi dalla lunghezza del pene. Fatto sta che c’è chi per avere qualche centimetro in più da’ spesso credito alle trovato commerciali che provengono da oltreoceano e che promettono di regalare presto una virilità più possente. Spesso, però, si tratta di vere e proprie bufale, che puntano sulla suscettibilità della vanità maschile.

Senza andare così lontano, rimanendo in Italia, ecco spuntare invece un metodo serio e soprattutto medico per aumentare di circa un terzo l’estensione del membro, sia a riposo che in erezione. A scoprirlo e sperimentarlo uno studio italiano effettuato dai ricercatori dell’ospedale Le Molinette di Torino, che si sono guadagnati per questa scoperta la pubblicazione sull’autorevole British Journal of Urology International. Niente farmaci. Niente bisturi. Niente anestesia. Niente creme miracolose allunga-pene.

Niente miraggi nè false promesse, ma un semplice dispositivo composto da un anello di plastica, da due bacchette mobili impiegate per garantire e modulare la trazione e, per finire, una banda realizzata in silicone che consente di mantenere il pene in posizione. Si indossa per cinque, sei ore al giorno e garantisce dopo dodici mesi un effettivo allungamento del pene, pari al 31% a riposo e fino al 36% in fase di erezione.
Finora a provare il dispositivo denominato Andro-Penis sono stati circa 21 pazienti, dei quali 16 hanno completato il percorso di prova previsto, della durata di dodici mesi.
Molti dei pazienti che si sono sottoposti alla sperimentazione del dispositivo avevano problemi di disformia o di eccessiva curvatura.

A sottoporsi all’impianto di Andro-Penis anche uomini con dimensioni del pene superiori ai quattro centimetri, a dispetto di quanto avviene con altre tecniche praticate negli States, spiega su Salute24 Paolo Gontero, uno dei ricercatori che hanno seguito il progetto:

Attualmente sono disponibili procedure chirurgiche che consentono di estendere le dimensioni o di ingrandire la circonferenza, ma presentano una serie di svantaggi, rischi di complicanze e l’insoddisfazione del paziente. La stessa chirurgia secondo l’orientamento degli specialisti americani viene consigliata solo a pazienti con pene a riposo al di sotto dei 4 centimetri e quindi molti uomini che cercano aiuto non soddisfano i criteri clinici richiesti per l’intervento.

[Fonte: Salute24]