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Legge sulla fecondazione assistita: bocciata dalla Corte Costituzionale, ma quanta confusione

Qualche tempo fa vi avevamo parlato della legge sulla fecondazione assistita in Italia che, a differenza di quello che accadeva negli altri Paesi, era pericolosa ed insensata. Per fortuna a fermare una legge simil-clericale ci ha pensato la Corte Costituzionale, che dopo la riunione, ha dichiarato come incostituzionale l’articolo 14 della legge 40, nel punto in cui esso prevede che ci sia un:

unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre embrioni.

Questo infatti violerebbe la Costituzione in quanto metterebbe in pericolo la salute della futura madre. Come abbiamo già spiegato in passato, la norma che prevede l’impossibilità di congelare gli embrioni, ma di impiantarli immediatamente nel corpo della donna ha portato ad un incremento impressionante di parti trigemini in Italia. Questi oltre a mettere in serio pericolo la vita dei nascituri, che spesso nascono deformi o sottopeso, mettono in pericolo anche la salute della loro madre che, davanti ad un parto di tre figli, già qualche volta ci ha lasciato la vita. Ma le assurdità non finiscono qui.

E’ incredibile che, mentre la Corte Costituzionale indichi che non va bene il divieto al congelamento degli embrioni, come accade in tutti gli altri Paesi civili del mondo, il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella continui a puntare su questo divieto; ma soprattutto è assurda la norma che non prevede la soppressione degli embrioni.

Sia la vecchia legge, ma anche probabilmente la prossima, prevedono che un embrione non possa essere soppresso perché, secondo i dettami cattolici, sarebbe come uccidere una persona. Nel testo della legge però c’è scritto che la soppressione è prevista se si supera la produzione di tre embrioni. In pratica, norma religiosa o no, finché si sta sotto i 3 embrioni, questi sono considerati esseri umani, dal quarto in poi si possono anche buttare. Non sarebbero esseri umani anche questi? La legge è ancora molto lontana dall’essere approvata, ma per fortuna la prossima volta, nella formulazione della nuova normativa, si consulteranno alcuni scienziati esperti del settore, i quali si spera possano fare chiarezza nelle menti dei nostri politici che hanno dimostrato di non capirne molto di questa materia.