La Consulta ha da poco dato il via libera in Italia alla fecondazione eterologa. Il Ministero della Salute ed un comitato di specialisti stanno mettendo a punto un protocollo di azione comune in modo tale da dare linee guida comuni in quanto a procedimento e di costi. Vediamo di preciso cosa è questa pratica e come funziona.
Cosa è la fecondazione eterologa
La fecondazione eterologa è un processo di procreazione assistita nella quale o il seme o l’ovulo utilizzati non appartengono alla coppia ma ad una persona esterna.
Come funziona la fecondazione eterologa in Italia
Il Ministero della Salute ha stabilito che il figlio nato dalla fecondazione eterologa dovrà avere colore degli occhi, di pelle, e capelli simili a quelli dei genitori. Stesso discorso deve essere applicato anche al gruppo sanguigno: esso dovrà essere compatibile con quello della coppia. In questo modo si tenta di rafforzare il legame del bambino con i propri genitori. Un principio che ovviamente sarà valido anche per le persone di origine straniera che vivono in Italia. A tal proposito si sta prendendo in considerazione l’idea di affidarsi anche a banche estere di gameti.
Criterio di esclusione dalla fecondazione eterologa
Mentre l’età (il limite massimo è pari a 43 anni per la donna, N.d.R.) può rappresentare un motivo di esclusione dall’accesso alla fecondazione eterologa non lo sarà la positività al virus dell’HIV da parte dell’uomo il cui seme ovviamente sarà escluso.
Registro dei donatori e consulenza psicologica
Per ciò che concerne la fecondazione eterologa vi sono indicazioni, all’interno delle linee guida in preparazione da parte del Ministero della Salute, riguardanti la consulenza psicologica per i riceventi ed i donatori di gameti relativamente alla selezione degli stessi. Questo servirà per aiutare le persone ad approcciare la tecnica dal punto di vista più corretto a livello psicologico. Un registro dei donatori renderà possibile rintracciare i genitori biologici.
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