La decisione di Francesca Guacci, fitness influencer, di sottoporsi a una salpingectomia bilaterale sta facendo discutere molto. Ma è giusto che si polemizzi tanto su una scelta personale?
Salpingectomia bilaterale, cosa è
La salpingectomia bilaterale è una procedura che porta la donna a non poter più avere una gravidanza naturale. Essa consiste nella rimozione chirurgica di entrambe le tube di falloppio. Un intervento che può essere condotto sia in anestesia totale che in laparoscopia.
Si tratta di un’operazione che viene sconsigliata alle donne troppo giovani nel caso le stesse cambiassero idea e volessero rimanere incinte. Detto ciò, in un contesto nel quale molte persone addirittura discutono di procedure necessarie come vaccini verso virus pericolosi per la salute, è giusto obiettare nei confronti di una decisione personale?
È assurdo pensare che Francesca Guacci non ci abbia pensato abbastanza. Ancor più assurdo è additarla come una poco di buono o una persona che mette a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Quale diritto ha qualsiasi altra persona di pontificare sul suo desiderio meno di essere madre?
La donna ha raccontato di aver pensato a lungo su quella che avrebbe voluto fosse la sua vita e sul fatto che un bambino non rientrasse nei suoi piani. La giovane non considera la gravidanza e il crescere una nuova vita come un gioco. I piccoli hanno bisogno di amore e dedizione e lei non è pronta a impegnarsi in ciò.
È innegabile che se parliamo di contraccezione nessun metodo è sicuro al 100%. E se aprissimo il discorso pillola abortiva e aborto in Italia sarebbe impossibile parlare di un sistema che funziona.
Una scelta personale e basta
La salpingectomia bilaterale è un’operazione che elimina il problema alla base. Frutto, lo ripetiamo, di una scelta personale che non può essere contestata. Anche se di solito essa viene portata avanti in caso di rischio tumorale o virale specifico.
Ma se è possibile per le persone impiantarsi qualsiasi cosa all’interno del corpo per puro spirito estetico, perché non dare la possibilità di gestire nella maniera in cui si vuole anche il fattore riproduzione? È ipocrita pensare che qualcun altro possa avere voce in capitolo sulla vita riproduttiva di una donna. Qualcosa che già accade per l’aborto: ma lì è un altro discorso. Forse ancora peggiore.
È assurdo leggere di medici che chiamano in causa la salute mentale da approcciare solo perché si decide del proprio corpo. La donna è riuscita a sottoporsi alla salpingectomia bilaterale nel veronese dopo essere stata rifiutata da un ospedale in provincia di Padova.
Nel caso cambiasse idea potrebbe affidarsi alla fecondazione in vitro. E anche in quel caso non sarebbe affare né di qualsiasi medico desideroso di giudicare le scelte altrui né di qualsiasi persona esistente sul pianeta.