Una storia di coraggio, di una donna, ma anche un insegnamento in merito alla dignità del malato. Un tumore al seno, una mastectomia totale ad entrambi i seni e la necessità di riprendere a vivere normalmente. Una donna statunitense ha vinto la battaglia legale contro gli amministratori di una piscina che non volevano nuotasse in topless.
Potrà ad una analisi superficiale sembrare una fissazione della donna. Ma Jodi Jaecks, dopo l’intervento aveva diversi problemi a trovare un costume da bagno confortevole per il suo nuovo corpo. Non solo, l’ordine di nuotare a torso nudo è arrivato direttamente dal suo medico: con quale autorità i gestori della piscina pubblica di Seattle non le consentivano di mettere in atto i consigli dello specialista che la seguiva dopo aver vinto il cancro al seno?
Deve essere ciò che ha pensato la stessa commissione etica chiamata in causa a discutere il caso, che ha dato ragione alla donna e le ha consenito di poter nuotare in tutta tranquillità. Commenta la stessa Jodi nel corso di un’intervista con il quotidiano “The Stranger” della sua città:
Prima della malattia sono sempre stata un’atleta. Dopo mesi di riabilitazione, ero decisa a tornare in forma.
Di qui la decisione di nuotare. Il topless, medicalmente parlando, si rende necessario in questi casi per evitare di irritare le cicatrici della mastectomia, e quindi allontanare lo spettro di un effetto collaterale dell’intervento molto doloroso e diffuso.
Ancora oggi, la portavoce delle piscine pubbliche di Seattle sostiene che la “Jaecks voleva solo scioccare ed essere sovversiva ed ostentare le proprie cicatrici come un distintivo di coraggio, usando la struttura per diffondere il proprio messaggio”. Il web può rappresentare una vera arma se ben utilizzata e quando la sua foto ha iniziato a girare in rete, gli amministratori della piscina sono stati costretti a riunire una commissione composta da “sopravvissuti al cancro, funzionari del comune ed esperti sanitari” che nel caso della donna hanno deciso di fare un eccezione alle regole vigenti lasciandola nuotare in piena libertà.
L’accaduto sta sollevando un vero polverone negli States, dove si sta pensando a richiedere la creazione di una legge affinché le donne sottoposte a mastectomia totale bilaterale possano nuotare a petto nudo e senza dolore.
Fonte: The Stranger