Un dolce per aiutare i bambini malati e sostenere il progetto sposato dall’ALR, associazione nata in memoria del piccolo Lorenzo Risolo, scomparso alla tenera età di 14 anni per un male incurabile. Ed è proprio per aiutare i bambini malati e i loro genitori che nasce PanCuore, un dolce goloso nato dall’inventiva dello chef pasticciere Giovanni Venneri che lo ha concepito e realizzato per sensibilizzare tutti quanti sull’importanza del sostegno per coloro che si trovano molto spesso ad affrontare situazioni difficili legate alla malattia.
Presentato presso l’Open Space del Comune di Lecce, questo dolce è stato etichettato come dolce della salute, non solo perché consta di ingredienti tutti genuini, ma perché vuole sostenere in maniera forte l’Associazione ALR nata lo scorso 14 gennaio. L’Associazione vuole fornire un aiuto concreto alle tante famiglie che vivono situazioni simili a quella vissuta dalla famiglia Risolo che, ad un certo punto della vita, si è ritrovata a dover vivere una situazione tragica dovuta alla malattia del piccolo Lorenzo. Per alleviare il dolore dei bambini malati, per donare loro le cure necessarie e per regalare un po’ di sollievo ai genitori che ogni giorno lottano per tenere accesa la speranza, questa associazione organizza gite, eventi e feste che vedono pratoganonisti i bambini alle prese con malattie gravi i quali vivono una situazione di disagio psicologico notevole. E con loro anche gli adulti, costretti molto spesso a vivere tutto il periodo della malattia dei loro figli lontano da casa e dagli affetti e dunque fondamentalmente in una condizione di solitudine che rende ancora più difficile la lotta contro la malattia.
Per tutti loro ecco che opera l’Associazione Lorenzo Risolo e in questo contesto merita una menzione l’idea sposata dallo chef pasticciere Giovanni Venneri che, grazie alla invenzione di PanCuore, è l’esempio perfetto della solidarietà mirata alla raccolta fondi in favore dell’ALR. Qualche settimana fa, a meritarsi una menzione particolare per quanto fatto, era stato l’Ospedale di Monza che aveva avviato un progetto anch’esso dedicato ai bambini malati gravi.
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