Plicatura gastrica per dimagrire, funziona?

La plicatura gastrica, un intervento chirurgico utilizzato per il trattamento dell’obesità, è  meno invasiva e rischiosa della sleeve gastrectomy (intervento restrittivo in cui lo stomaco viene tubulizzato) ed è soprattutto reversibile. Di questa tecnica, ancora poco conosciuta, se n’è parlato molto al Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e Malattie Metaboliche, che si è tenuto a Cagliari nei giorni scorsi. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Dimagrire con il sondino naso-gastrico: pericoloso?

Dimagrire con la dieta del sondino naso-gastrico: sembra aver preso piede come metodo veloce e risolutivo per perdere quei chili di troppo che ci separano dai nostri desideri di essere in forma perfetta. Effettivamente questa tecnica consente di perdere in circa 10 giorni fino al 10% del peso corporeo. Quello che spesso la gente, e anche alcuni dottori che la prescrivono con leggerezza, sembrano dimenticare è che questo tipo di dieta è stato usato in campo medico per pazienti che soffrono di gravi problemi di obesità. Persone, quindi, che non mirano a perdere un po’ di chili per rientrare nei Jeans, ma che hanno serie disfunzioni. Un metodo che funziona, certamente, ma che necessità di continui controlli da parte del medico senza i quali si potrebbe incappare in reali pericoli per il nostro organismo, in fondo si sta sempre parlando di una dieta mini-invasiva.

Obesità: la chirurgia bariatrica può salvare la vita

Sono oltre 5 milioni gli obesi nel nostro paese che dovrebbero sottoporsi alla chirurgia bariatrica per vedere raddoppiate le proprie probabilità di sopravvivenza nell’arco di venti anni, e 500mila di essi sono grandi obesi che andrebbero operati con urgenza. A dirlo sono gli esperti della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob) che si sono riuniti a Milano per ribadire come la chirurgia antiobesità (chirurgia bariatrica) non sia un intervento estetico ma salvavita, soprattutto nel caso degli obesi oltre i 45 affetti da diabete di tipo 2 a rischio di complicanze.

A dimostrarlo invece una ricerca anagrafica condotta in Liguria dalla stessa Sicob: a 20 anni dall’intervento sopravvive il 40% degli operati (200mila persone), mentre questa percentuale è del 5% (25mila) per gli obesi non operati. La chirurgia bariatrica permetterebbe quindi di salvare 175 mila vite.