Trattamento asma: gli steroidi sono sicuri?

I bambini che subiscono un attacco d’asma che sono trattati con una breve terapia a base di steroidi per via orale possono avere una breve e transitoria depressione della risposta immunitaria, secondo un nuovo studio condotto dall’Université de Montréal. Questi risultati, pubblicati su Pediatric Allergy, Immunology and Pneumology, hanno implicazioni per i bambini asmatici che hanno attacchi improvvisi e che possono essere esposti a nuove malattie contagiose.

Non c’è dubbio che la somministrazione di corticosteroidi riduce il rischio e la durata del ricovero ospedaliero nei bambini con asma acuta e rimane il trattamento più efficace per le riacutizzazioni dell’asma moderato e grave. Tuttavia, il profilo di sicurezza di questi farmaci continua a suscitare preoccupazioni tra i genitori e i medici. Le preoccupazioni sui loro possibili effetti sul sistema immunitario derivano da pochi rari casi di collegamento o infezioni da varicella grave legato alla somministrazione di corticosteroidi

afferma il primo autore Francine M. Ducharme, docente e pediatra, nonché ricercatore presso l’Università di Sainte-Justine Hospital Research Center.

Nocardiosi polmonare

Nocardiosi polmonare

La nocardiosi polmonare è un’infezione del polmone dovuta ai batteri Nocardia asteroides.

CAUSE: L’infezione si sviluppa quando si inalano i batteri. Provoca sintomi simili alla polmonite. L’infezione può diffondersi in qualsiasi parte del corpo. Le persone a più alto rischio di infezione da Nocardia sono quelle con un sistema immunitario indebolito. Questo include le persone che hanno preso steroidi per un lungo periodo, hanno subìto un trapianto di organi o hanno l’HIV. Altre persone a rischio sono quelle con problemi polmonari cronici legati al fumo, enfisema o altre infezioni come la tubercolosi.

Diabete e inalatori per l’asma, trovato un possibile collegamento

I pazienti che sono curati con corticosteroidi per via inalatoria per l’asma e la malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO) possono trovarsi di fronte ad un rischio significativamente più alto rispetto al normale sia per lo sviluppo che per il peggioramento del diabete.

A stabilirlo è una nuova ricerca canadese attraverso un’analisi di dati relativi su oltre 380.000 pazienti con malattie respiratorie in Quebec. L’uso degli inalatori era associato ad un aumento del 34% del tasso di diagnosi di diabete nuovo e progressione del diabete pregresso, hanno spiegato i ricercatori.

Studio canadese chiarisce i benefici degli steroidi nei parti prematuri

Una serie limitata di iniezioni di steroidi per le donne in gravidanza ad alto rischio di partorire prematuramente può scongiurare gravi problemi per il bambino, ma più iniezioni non daranno ulteriori benefici. E’ quanto accertato in un recente studio da ricercatori canadesi. Da studi precedenti, era noto che somministrare alle donne a rischio un unico ciclo di iniezioni di corticosteroidi riduceva il rischio di mortalità del bambino, così come diminuiva le probabilità di emorragia cerebrale o ancora di problemi respiratori causati dai polmoni sottosviluppati. Gli steroidi, infatti, accelerano lo sviluppo dei polmoni e dei vasi sanguigni nel feto.

Ma la recente ricerca, pubblicata sulla rivista medica Lancet, ha dimostrato, utilizzando un campione di 1858 donne di 20 diversi Paesi, che ulteriori iniezioni ogni 14 giorni non migliorano affatto la salute del nascituro  ed effettivamente portano proprio ad un rallentamento della crescita del feto.

Tutte le donne partecipanti allo studio hanno effettuato un primo ciclo di iniezioni. Dopo di che, circa la metà ha ottenuto ulteriori iniezioni ogni due settimane fino alla 33a settimana di gravidanza. Come spiega il dottor Kellie Murphy della University of Toronto e del Mount Sinai Hospital di Toronto:

I principali risultati del nostro studio sono stati che non vi era alcun beneficio da ripetuti cicli di iniezioni e che dunque risulta inutile continuare a somministrare steroidi fino al parto.