Mea culpa. Il mio pc è acceso e anche il cellulare continua a vibrare. E probabilmente anche quello di chi con la tecnologia non supera le tre ore al giorno complessive. Ma se fate invece parte dei tecnostressati d’Italia, quelli che appena si svegliano accendono prima il computer e dopo il cervello, e il portatile se lo portano anche a letto, oggi sarebbe invece il caso di seguire i consigli degli esperti aderendo alla prima giornata nazionale a schermi spenti, un’iniziativa promossa dall’associazione Netdipendenza Onlus, in collaborazione con Assodigitale, Viadeo, Indranet e Scuola di Respiro.
Se il mondo dell’information tecnology rappresenta una realtà per certi aspetti estremamente versatile, comoda ed esemplificativa della vita moderna, dall’altra vanno perduti molto spesso i rapporti umani, la salubrità della vita all’aria aperta, e in molti casi, quando le ore trascorse al cellulare o su facebook e al pc, sono davvero troppe si verificano non pochi problemi per l’incolumità del nostro organismo.
Stare troppo tempo davanti allo schermo, infatti, è di frequente causa di calo della concentrazione, irritabilità, insonnia, mal di testa, disturbi gastrointestinali e circolatori, respirazione corta e micro-apnee causate dalle tensione dell’overload di informazioni, tendenza alla solitudine. Tutti sintomi della netdipendenza e della condizione considerata ormai da molti patologica del tecnostress.