E’ durato 6 ore il consiglio dei cinque membri dell’Aifa, Agenzia Italiana per il Farmaco, per decidere sul futuro della pillola abortiva Ru486, il medicinale che fa paura al Vaticano, ma che è utilizzato già da anni nelle altre nazioni europee. Con 4 voti favorevoli ed uno contrario, è stata dunque approvata la commercializzazione della pillola, per ora solo all’interno degli ospedali.
La modalità di assunzione prevede che essa venga prescritta dal medico entro e non oltre il 49esimo giorno di gravidanza, altrimenti le complicanze potrebbero essere risolte solo chirurgicamente. La scelta ovviamente non è piaciuta alla Chiesa, che ha già annunciato una scomunica per tutti coloro che la prenderanno, ma anche per chi parteciperà all’intero iter dell’aborto, quindi medici, produttori, e magari anche i distributori.
Il Vaticano si è appellato al Parlamento italiano per bloccarne la diffusione, ma l’unica cosa che può fare è bloccarlo all’interno dei suoi confini, perché finalmente l’Italia, con il suo solito ritardo, ha fatto un passo verso la civiltà.