Lo Journal of Allergy and Clinical Immunology ha pubblicato uno studio che prospetta l’allergia come malattia del futuro. Nei prossimi anni le patologie infettive verranno sorpassate da quelle allergiche soprattutto nelle città dei paesi in via di sviluppo che sono in rapida crescita demografica.
Lo studio effettuato parte dall’analisi degli ultimi 5-10 anni nei quali è stato rilevato l’aumento dei casi di eczema infantile. Il capo-ricercatore Hywel Williams ha spiegato che la causa di tale aumento è dovuta ai cambiamenti ambientali perché sono da escludere i fattori genetici in quanto essi non potrebbero provocare un cambiamento così veloce.
Tale prospettiva è da prendere in considerazione viste le rilevanti ripercussioni economiche che genera nella vita familiare. L’eczema è una malattia infiammatoria della pelle, cronica e pruriginosa. Provoca arrossamento e fa sorgere efflorescenze varie tra le quali macule, papule, pustole, squame, croste e vescicole e anche lesioni cutanee da grattamento.
Le cure richiedono un esborso economico pari a quello dell’asma. Infatti le cure sono costanti e richiedono oltre a farmaci specifici, anche antistaminici e cortisonici; e si può aggiungere anche la fototerapia, molto usata, che si basa su raggi UVB a banda stretta e UVA1.
In più sono da calcolare tutte le cure “per uso locale”, cioè trattamenti emollienti e lenitivi da applicare direttamente sulla pelle insieme agli adeguamenti ambientali dei posti dove si vive, quindi i luoghi famigliari che devono cercare di eliminare le cause allergologiche e irritative che scatenano l’eczema: da sostanze come detergenti a sostanze inalanti o per contatto che peggiorano le condizioni del soggetto, come anche gli alimenti, tra i quali bisogna acquistare anche quelli specifici o seguire diete particolari.
Le cure richiedono un esborso economico pari a quello dell’asma. Infatti le cure sono costanti e richiedono oltre a farmaci specifici, anche antistaminici e cortisonici; e si può aggiungere anche la fototerapia, molto usata, che si basa su raggi UVB a banda stretta e UVA1.
In più sono da calcolare tutte le cure “per uso locale”, cioè trattamenti emollienti e lenitivi da applicare direttamente sulla pelle insieme agli adeguamenti ambientali dei posti dove si vive, quindi i luoghi famigliari che devono cercare di eliminare le cause allergologiche e irritative che scatenano l’eczema: da sostanze come detergenti a sostanze inalanti o per contatto che peggiorano le condizioni del soggetto, come anche gli alimenti, tra i quali bisogna acquistare anche quelli specifici o seguire diete particolari.
Lo studio organizzato dal dottor Hywel Williams è stato realizzato su circa 300mila bambini tra i 13 e 14 anni di 55 Stati e su bambini tra i 6 e 7 anni di 35 Paesi. Tutti bambini osservati presso Centri di cura per le allergie. L’analisi di questo studio studio ha verificato una diminuzione dei casi di eczema nei Paesi europei, quali Inghilterra, Irlanda, Germania e Svezia. Invece un aumento significativo si è rilevato in Paesi come il Messico, il Cile, il Kenya, l’Algeria e il Sud-est asiatico. In ultimo un incremento dei casi di eczema negli ultimi 5-10anni è stato riscontrato tra tutti i bambini più piccoli e tra la maggior parte dei Paesi analizzati.
Visto che il fattore scatenante riguarda i cambiamenti ambientali vuol dire che la soluzione và cercata oltre che con nuove ed adeguate politiche di salute pubblica, anche con efficaci politiche ambientali.