Mal di pancia, cefalea, insonnia, stanchezza e cattivo umore. Se uno di questi disturbi (o tutti) si manifestano di regola in prossimità dell’arrivo del ciclo mestruale, è possibile che ci si trovi in presenza di una sindrome premestruale. Con questo termine infatti si intendono una serie di sintomi/disturbi fisici e psichici che compaiono proprio nel momento in cui l’organismo femminile si appresta ad affrontare il flusso mestruale mensile. Ne soffrono molte donne, è una sindrome abbastanza comune, che però può colpire con diversa intensità. Nella maggior parte dei casi è lieve e passeggera (tutti i disturbi tendono a scomparire dopo un paio di giorni dall’arrivo delle mestruazioni), ma per il 4-6 % delle donne è fortemente invalidante: i disturbi correlati alla sindrome premestruale sono cioè talmente violenti da alterarne la normale quotidianità. In questi casi di parla di “sindrome disforica della fase luteale tardiva”, un disturbo grave che richiede una terapia specifica.
Sindrome premestruale, le cause
Le cause della sindrome premestruale non sono ancora ben note. Di certo sembrano essere responsabili particolari fluttuazioni ormonali, ma scientificamente questo aspetto non è stato ancora del tutto confermato. Episodi precedenti (o familiarità) di depressione e disturbi della sfera affettiva personali sembrano inoltre essere molto comuni nelle donne con questa problematica: ovvero non ne rappresentano necessariamente una causa, ma possono peggiorare l’intensità delle crisi. Lo stesso dicasi per la carenza di alcune vitamine e Sali minerali. La sindrome premestruale può essere inoltre correlata, oltre che ad aspetti biologici, anche a fattori sociali, culturali e psicologiche.
I sintomi della depressione premestruale
I sintomi della sindrome premestruale si cominciano ad avvertire nella seconda metà del ciclo mestruale (cioè dopo 14 giorni dall’inizio dell’ultima mestruazione) e scompaiono uno o due giorni dopo l’arrivo del successivo ciclo. Aumentano di intensità dopo i 40 anni, nel periodo precedente alla menopausa. Non tutte le donne manifestano i numerosi sintomi della sindrome premestruale, ma solo una parte di questi. In generale possiamo distinguerli in disturbi fisici e psichici e sono i seguenti: gonfiore addominale e aria nella pancia, dunque dolori addominali, tensione mammaria, stitichezza o diarrea, mal di testa, scarsa tolleranza a suoni e luci, acne. Confusione mentale, difficoltà di concentrazione, stanchezza e pigrizia, tristezza e disperazione, ansia, nervosismo, irritabilità, cattivo umore (con atteggiamenti anche aggressivi verso se stessa o altri), sbalzi umorali (cambio di tono improvviso), perdita della libido o aumento, bassa autostima, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia).
Sindrome premestruale, i farmaci
Nel caso di una sindrome premestruale lieve non è opportuno fare nulla se non attendere che passi. Per i dolori addominali, il mal di testa, ecc, spesso sono usati farmaci da banco come l’aspirina (acido acetilsalicilico), l’ibuprofene o altri FANS, Farmaci antinfiammatori non steroidei, di cui è bene non fare un abuso o comunque un uso costante nel tempo. Parlarne con il ginecologo è dunque la cosa migliore per trovare la soluzione più giusta. Spesso si ricorre all’assunzione terapeutica della pillola anticoncezionale, risolutiva nella maggior parte dei casi, ma che invece può aumentare la sintomatologia in pochi altri. Nei casi più gravi, di sindrome disforica della fase luteale tardiva possono essere utili anche degli antidepressivi, solitamente inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). È possibile ridurre la necessità di farmaci sottoponendosi a terapia cognitivo-comportamentale e/o fototerapia: la valutazione specialistica in questi casi è fortemente importante. Purtroppo però non tutti i medici ginecologi sono attenti a questi aspetti gravi della sindrome premestruale e dunque non indirizzare adeguatamente verso le corrette cure.
Sindrome premestruale e rimedi naturali
In ogni caso di sindrome premestruale sono di ottimo aiuto anche alcuni rimedi naturali, da tempo individuati. E’ il caso della vitamina B6 del calcio e del magnesio, oltre che dell’acido folico, olio di borragine, oenothera e fitoestrogeni. E’ particolarmente importante in caso di sindrome premestruale anche l’assunzione di agnocasto, rimedio naturale che molte ricerche scientifiche hanno confermato avere efficacia sia sui sintomi fisici che su quelli, più difficili da trattare, psicologici, come la depressione e gli sbalzi d’umore. A seconda dei casi questi rimedi vanno assunti all’insorgere dei sintomi o a partire dai giorni precedenti.
Fonte: Medline
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